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“Free Solo” piglia tutto agli Emmy Awards. Sette premi su sette nomination

La “raccolta premi” di Free Solo pare non volersi arrestare. Lo scorso weekend il film che racconta la salita di Alex Honnold senza corda nè protezioni su El Capitan, a Yosemite, ha portato a casa 7 Emmy Awards. Su 7 nomination. Un en plein da applausi.

Ma in fondo, dopo aver conquistato un premio Oscar, per lo strabiliante documentario ad alto tasso adrenalinico di National Geographic, la via non poteva che essere in discesa. E così Free Solo viene riconosciuto anche tra i migliori “prodotti televisivi” dell’anno.

Altro red carpet, altro smocking, ormai Alex appare abituato a ricoprire le vesti dell’attore di successo. Non sono da meno i registi Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi, quest’ultima impeccabile con indosso un tubino color oro. Così come Sanni McCandless, inseparabile compagna di vita e avventure di Alex, stavolta vestita d’azzurro.

Emmy Awards: 7 premi per 7 nomination

Analizzato il dress code della serata dei “Creative Arts Emmy Awards 2019”, andata in scena sabato al Microsoft Theater di Los Angeles, andiamo a ricapitolare le categorie della sezione “documentari e programmi non fiction” in cui “Free Solo” ha ottenuto l’approvazione della giuria:

  • miglior regia
  • miglior montaggio
  • migliore fotografia
  • miglior programma interattivo
  • miglior montaggio del suono
  • miglior mixaggio del suono
  • migliore composizione musicale

“Ognuno del nostro team ha ottenuto una nomination – ha dichiarato nel backstage all’Hollywood reporter il regista Jimmy Chin – è incredibile vedere quanto l’Academy abbia apprezzato il duro lavoro che ha portato alla realizzazione del documentario”.

Dopo aver collezionato un premio Oscar, un BAFTA e 7 Emmy Awards, di certo peserà ben poco a tutto lo staff aver perso un MTV Movie & TV award, evento nel quale Honnold aveva ricevuto una nomination nella categoria “miglior eroe reale”.

Sarà finita la stagione dello smocking per Alex? Staremo a vedere!

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4 Commenti

  1. Il film di Tommy Caldwell “Dawn Wall” lo ritengo decisamente più bello anche se la sua imrpesa era un po’ meno mortale.

    1. Sono totalmente d’accordo con Andrea.
      The Dawn Wall ha una storia molto più intrigante, a prescindere dalla presenza della corda (cosa che di certo non sminuisce l’impresa!!).
      Inoltre ne esce un’immagine molto bella e potente di due compagni di cordata che si danno una mano e arrivano insieme a raggiungere un sogno. A me ha colpito decisamente di più rispetto all’impresa di Honnold (comunque incredibile e validissima).

  2. Pur essendo un documentario molto bello, secondo me, stanno premiando l’impresa. Ho visto molti film/documentari, e non mi sembra che questo (pur essendo molto bello e fatto bene) sia cosi un’eccellenza dal punto di vista di montaggi, suoni ecc… Certo è che guardandolo ti viene la pelle d’oca e ti mette addosso un qualcosa che ti fa sudare freddo.
    Forse è per questo che sta vincendo tutto.

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