Georges Livanos, “le Grec”
Nato a Marsiglia aprì oltre 500 vie nelle Calanques. Ma fu sulle Dolomiti che realizzò alcun delle sue più celebri salite, tanto da meritarsi l’assoluto rispetto di quelli che al tempo erano i, gelosi, custodi dei Monti Pallidi
Preferisco un chiodo in più che un uomo in meno. Soprattutto se quell’uomo sono io.
Georges Livanos
Georges Livanos, noto come “Le Grec” per via dell’origine ellenica del padre, nasce il 25 settembre 1923 a Marsiglia. Ancora bambino scopre la montagna e se ne innamora definitivamente a 14 anni durante un campo estivo a Chamonix, dopo il quale inizia a scalare nelle Calanques, il trampolino per una carriera sulle grandi pareti delle Alpi.
Attività da lui meticolosamente annotata e riassumibile in: 500 vie aperte nelle Calanques, 40 nelle Dolomiti, alcune nelle Occidentali e tante ripetizioni. Il tutto condensato nel trentennio dal 1941 al 1971.
Dimostra talento fin da subito tanto che, a 15 anni, mentre partecipa alla festa delle Guide di Chamonix, Armand Charlet lo recluta per dimostrare come salire lo spigolo alla falesia di Les Gaillands.
Il decennio francese
Dedito al lavoro, Livanos può andare in montagna solo il fine settimana e durante le ferie estive, quasi uno “scalatore della domenica”. Si muove con i mezzi pubblici, infatti non sa guidare e nemmeno nuotare, come fa notare qualcuno, e con l’amata Vespa, usata per il lavoro da rappresentante di attrezzature per la stampa. All’inizio le Calanques sono la risposta alla poca esperienza, alle disponibilità economiche e al tempo limitato. Qui nel 1941 percorre la Centrale alla Grande Candelle con Gaston Rèbuffat, una delle vie di VI più lunghe della zona.
Nel 1945, il “Re delle Calanques” si iscrive al campo “Jeunesse et Montagne” che gli apre le porte alle successive salite sul Monte Bianco; come la Nord dell’Aiguille des Grands Charmoz nel 1946 e la Nord dell’Aiguille de Leschaux nel 1949. Si innamora di Geneviève Bres, più nota come Sonia, che diventa presto sua compagna in parete, realizzando insieme numerose prime femminili, e nella vita. Entrambi hanno talento e determinazione tanto da divenire ben presto noti come “la coppia del sesto grado”.
Oltre a Sonia, si legano a lui i grandi Lionel Terray, Jean Franco, Maurice Herzog, Gaston Rébuffat, Jean Couzy, Michel Vaucher e Claudio Barbier.
Sulle Dolomiti
“Le Grec” si spinge sempre più a est e, dopo qualche occasionale tappa nel Masino-Bregaglia, si innamora delle Dolomiti. Non gli serve molto tempo per abituarsi ai gialli strapiombanti, alle placche grigie e alla roccia non sempre ottima, e nel 1950 realizza la decima ripetizione della Cassin alla Cima Ovest di Lavaredo. Nel 1951 sale la Torre di Valgrande per la parete nord-est con Robert Gabriel e Sonia, la quale diventa così la prima donna a salire un sesto superiore. Passano solo quattro giorni dal mettere finalmente la sua firma nelle Alpi Orientali; infatti il 10 e il 12 settembre 1951 con Robert Gabriel apre il magnifico ed enorme diedro della Cima Su Alto, in Civetta.
Risolve così uno degli ultimi problemi delle Dolomiti con soli 30 metri di corda, un cuneo di legno, staffe a due pioli e parecchi chiodi. Impresa di tale valore da ricevere in Francia la Medaglia d’Oro allo Sport ma anche, caso più unico che raro, le congratulazioni di tanti dolomitisti e quelle di Riccardo Cassin in persona. Un capolavoro la cui parte bassa è stata cancellata dall’enorme crollo del 16 novembre 2013.
Nel 1963 organizza al Rifugio Vazzoler un “raduno dell’alta difficoltà” portando a contatto esponenti dell’arrampicata francese e dolomitisti, un momento di confronto allora non comune e decisivo per la crescita dell’alpinismo. In questa occasione sale in prima assoluta la est della Torre di Babele, con Sonia, e la più impegnativa parete nord della Cima de Gasperi con Beppi de Franchesch, Sonia, Jean Belleville, Maurice Negri e Jacques Martin.
Il contributo positivo di Livanos nel panorama alpinistico delle Alpi Orientali viene riconosciuto nel 2002 con il prestigioso premio Pelmo d’Oro.
Saggio e meticoloso
Alla domanda: “Chi è il miglior alpinista del mondo?”, lui rispose, senza esitazione: “Il più anziano”. Questo, unito ad altre motivazioni, chiarisce il suo saluto all’alpinismo nel 1978, dopo ben 25000 chiodi piantati e oltre 300 compagni di cordata. Livanos è meticoloso nel registrare ogni salita, tanto da riassumere i sui 55 anni di carriera verticale così:
Vie nelle Calanques: 134.500 metri.
Altre pareti: 10.750 metri.
Chamonix: 8.900 metri.
Oisans: 6.600 metri.
Bregaglia: 1.500 metri.
Ecole & Verdon: 15.860 metri.
Dolomiti 64.000 metri.
Per un totale di:
242.100 metri.
8.900 ore.
25.000 chiodi.
1.450 calate.
630 vie nelle Calanques (500 nuove salite e 1660 ripetizioni).
91 bivacchi.
Livanos, grande alpinista dal cuore mezzo francese e mezzo dolomitico, ci lascia nella sua amata Marsiglia il 21 maggio 2004, dopo averci regalato tante vie bellissime e, soprattutto, l’esempio di come il lavoro e la vita quotidiana possano conciliarsi con una passione sconfinata per la montagna.
Salite principali
1945 – Parete sud della Meije
1945 – Cresta ovest del Pic sans nom
1945 – Pilastro sud degli Ecrins
1946 – Seconda salita del pilastro sud del Grand Dru, con Charles Magol
1946 – Parete nord del Grands Charmoz con Charles Magol
1947 – Prima salita della parete ovest del Grépon con R. Gabriel, Roger Duchier e Charles Magol
1947 – Seconda salita della parete nord del Dent du Requin con R. Gabriel e G. Estornel
1948 – Prima invernale alla cresta sud all’Aiguille Dibona, Massiccio dell’Oisans, con R. Gabriel
1949 – Seconda salita della parete N-E dell’Aiguille du Leschaux con R. Gabriel
1949 – Prima salita completa della cresta nord delle Peigne con R. Gabriel
1950 – Decima salita della Cassin alla Cima ovest di Lavaredo
1951 – Quarta salita della N-E della Torre di Valgrande con Sonia e R. Gabriel
10-12 settembre 1951 – Prima salita del diedro della Cima su Alto, Civetta, con R. Gabriel
1952 – Via Vinatzer sulla sud della Marmolada con Sonia
1956 – Parete N-O della Torre del lago con Sonia
1957 – Prima salita della parete ovest dell Torre Venezia con Sonia
1959 – Prima salita al Castello della Busazza con Roger Lepage “Baffo”
1959 – Parete sud dell’Aiguille de Sialouze
1960 – Prima salita della ovest della Sciora di Fora con Lepage, Marc Vaucher, Jack Canali, Romano Merendi, Gigi Alippi e Luciano Tenderini
1961– Prima salita della ovest del Crozzon di Brenta con Vaucher e Lepage
1961 – Parete Glandasse, Vercors, con Vaucher e Lepage
1962 – Prima salita della Torre Gilberti, Gruppo delle Tose, con Vaucher e Lepage
1963 – Prima salita della est della Torre di Babele con Sonia
1963 – Parete nord di Cima de Gasperi con Beppi de Franchesch, Sonia, Jean Belleville, Maurice Negri e Jacques Martin
1964 – Prima salita dello spigolo nord-ovest di Torre Venezia con F.R. Raybaud
1965 – Prima salita della parete est del Crozzon di Brenta con Romanetti e Lepage
1965 – Prima salita della N-E di Brenta Alta con Rebreyend e Robert Gabriel
1966 – Parete est del Catinaccio
1967 – Parete S-O del Tête du Jardin con Sonia, Lepage e Vaucher
1968 – Paroi des Voutes con Soleymieux e P. Alex
1968 – Prima salita della sud di Cima dell’Elefante con Sonia, Marc Vaucher e Jean Max Bourgeois
1969 – Parete S-O della Torre dei Sabbioni con Sonia e Vaucher
1970 – Prima salita della Croda dei Toni con Sonia Livanos e Marino Stenico
1971 – Ripetizione della sua via alla Su Alto con Sonia, 20 anni dopo l’apertura
1971 – Pilastro sud del Rocher des heures South con Marc e Vaucher
1973 – Prima salita del Casteletto della Busazza con Sonia e St Pierre
Libri
Al di là della verticale, Georges Livanos, 1958
Cassin: c’era una volta il sesto grado, Georges Livanos, 1983
Film
Le Grec, di Jean Afanassieff, 1994.
Un piton de plus, sur les traces de Georges Livanos, di Bruno Peyronnet con la partecipazione di MB Live, 2018.
Per me l’ideale è partire dalla base della parete, raggiungere la cima, tornare giù. E non troppo velocemente…
Georges Livanos