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5 biografie da leggere assolutamente

Il mondo della montagna è fatto di tanti nomi, alcuni epici. A renderli unici sono le sfide vinte, i sacrifici fatti, la capacità di andare oltre i propri limiti. La visione con cui qualcuno si è spinto alla ricerca di una nuova via o, con cui ha inseguito un’idea. Conquistatori dell’inutile li definiva il francese Lionel Terray. Visionari, folli, sognatori vengono rappresentati nella società d’oggi. Un mondo che ha bisogno di esempi positivi, che è sempre disposto a esaltare chi rischia riuscendo come a criticare chi fallisce per un errore di troppo. La montagna è però fatta così, a volte va bene e a volte va male. La letteratura ce lo insegna, le storie degli alpinisti anche. Scopriamo insieme 5 biografie che vanno oltre la mera cronologia alpinistica.

È buio sul ghiacciaio – di Hermann Buhl

Austriaco di nascita e con un carattere di ferro, Buhl ha compiuto negli anni Cinquanta imprese straordinarie. Celebri le sue scalate sulle Alpi, su difficoltà per molti impensabili. La sua fama è però legata alla straordinaria cavalcata solitaria sul Nanga Parbat. Nel 1953, partendo solo dall’ultimo campo, senza bombole d’ossigeno, raggiunge la cima della nona montagna del Pianeta. Una vicenda epica, egregiamente raccontata dalla sua penna in questo volume bibliografico ormai entrato a far parte dei grandi classici della letteratura di montagna.

Il testo ripercorre in modo avvincente tutta la vita del giovane scalatore, fino alla prematura scomparsa sul Chogolisa. A narrarne gli ultimi momenti e l’amico, il compagno di cordata, Kurt Diemberger. L’ultimo ad averne incrociato lo sguardo.

La mia scelta – di Krzysztof Wielicki

Una storia di coraggio e voglia di riscatto. Krzysztof è una leggenda vivente dell’himalaysmo invernale. Il primo, insieme a Leszek Cichy, a violare un Ottomila in inverno: l’Everest, 40 anni fa. La sua narrazione racconta di una vita difficile, di là dalla cortina di ferro. Parla del desiderio di un popolo, quello polacco, di riuscire a lasciare il proprio nome nella storia. Dell’idea, quasi folle, di darsi alle scalate invernali sui colossi himalayani. Di una voglia di soffrire fuori dal comune. Un esempio da seguire, un modello che insegna a dare senso ai valori della vita. Sacrificio, sofferenza, gioia, dolore, angoscia, vita e morte si intrecciano di pagina in pagina a raccontare la vita di uno dei più grandi di sempre.

La libertà di andare dove voglio – di Reinhold Messner

Un nome che non necessita certo di presentazioni quello di Reinhold Messner. La sua è la storia di un ribelle. Di un rivoluzionario, a suo modo. Nel corso della sua intensa carriera alpinistica ha saputo dare notevole spinta avanti a questa disciplina riuscendo in imprese prima ritenute impossibili.

Nel volume lo scalatore altoatesino ripercorre tutta la sua vita, dalle estati d’infanzia passate sui pascoli alle prime scalate sulle Odle. La scoperta delle Dolomiti verticali, il settimo grado, Il Nanga Parbat e la scoperta degli Ottomila. Messner racconta le sue imprese straordinarie dal punto di vista dell’alpinista che sa di aver cambiato per sempre il modo di andare in montagna. Lo fa rendendo il lettore partecipe delle sue riflessioni: l’incontenibile bisogno di libertà e la continua necessità di mettersi alla prova, il mistero e l’imprevedibilità della natura, il peso della responsabilità, l’intesa con i compagni di cordata, l’amicizia e i litigi. La libertà di andare dove voglio è in primo luogo la straordinaria testimonianza di un uomo che ha sempre vissuto le montagne come tappe di un cammino di conoscenza.

Montagne di una vita – di Walter Bonatti

Il più grande di tutti, Walter Bonatti, un uomo che ha vissuto due vite per quante esperienze ha collezionato nel corso della sua esistenza. Nel volume racconta una parte di questa, quella vissuta in verticale, quella che gli ha dato tanto e che gli ha tolto tanto. Bonatti è stato capace di risolvere alcuni dei problemi alpinistici più difficili del suo tempo. Ha trasformato il racconto della montagna in un racconto epico entrando nel mito. Le pagine immedesimano nella vita dell’uomo, permettono di camminare al suo fianco, di scalare su labili appigli in condizioni a volte disperate. Di riuscire o tragicamente fallire imparando la più dura delle lezioni. Montagne di una vita è un classico della letteratura di montagna attraverso cui l’autore ripercorre gli intensi quindici anni di attività, dalla prima all’ultima grande impresa solitaria sulla nord del Cervino. Quella con cui decide di porre fine a quest’ascensione verticale per dedicarsi poi a un altro modo di intendere l’esplorazione.

La via meno battuta – di Matteo Della Bordella

Un testo fresco e nuovo, che racconta di un alpinismo dinamico alla costante ricerca di qualcosa di nuovo. Matteo Della Bordella si mette letteralmente a nudo nelle pagine del volume, raccontandosi non solo nelle sue incredibili scalate su difficoltà estreme ma anche nelle debolezze più umane. Dai primi, disastrosi, approcci su roccia alla via del Pesce in Marmolada. Dalle nuove vie in Wenden a quelle sulle più affascinanti pareti della Patagonia e dell’Himalaya. Matteo ci racconta come l’alpinismo gli abbia cambiato la vita, rendendolo l’uomo che è diventato. Sfide che gli hanno regalato enormi soddisfazioni e impartito severe lezioni. Un percorso fatto di successi, di premi, della stima di maestri del calibro di Reinhold Messner, ma anche di cadute, sconfitte e passaggi dolorosi. Esperienze che l’hanno fatto crescere, in tutti i sensi: l’hanno reso capace di affrontare i propri limiti e lottare con quelle paure che si agitano nel profondo di ciascuno di noi.

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4 Commenti

  1. Dato un numero naturale, esiste sempre il successivo…
    5+1- Cesare Maestri :Arrampicare e’il mio mestiere ,+1 :Duemilametri della nostra vita, + 1: E se la vita continua…
    + 1 Luca Visentin :iI Paese…
    + 1 Magalotti:Mani da stapiombi…+ 1 Meles:Ben Laritti Storia di Una Meteora…+ 1 Herzog :Annapurna…
    +1Dino Buzzati :Biografie di Alpinsti inLe montagne di Vetro.+ 1:Rolly Marchi…….
    Over and over..

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