AlpinismoAlta quota

Il messaggio di Simone Moro per il 40 anni dell’invernale all’Everest

Simone Moro ha voluto ricordare sui propri social l’anniversario della prima invernale dell’Everest, che proprio il 17 febbraio, compiva 40 anni.

Un messaggio rivolto direttamente a Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy, che con quell’impresa cominciarono “i giochi delle scalate invernali sugli 8000“, aprendo le porte a un nuovo modo di scalare i giganti della Terra, che ancora oggi non è concluso: il K2 sta ancora attendendo.

Io ho fatto di questo vostro nuovo modo, che definirei polacco, degli ice warriors, la scelta della mia carriera alpinistica” dice Moro, che fu il primo scalatore non nato in Polonia a riuscire a raggiungere la vetta di un 8000 in inverno, era il 14 gennaio 2005 ed era la cima dello Shisha Pangma, con lui Piotr Morawski.

“È un compleanno importante per l’alpinismo e voglio essere parte di questa festa perché anche io ho deciso di nascere sotto questa stella. E quindi tanti auguri a voi e a quelli che amano questo modo di scalare le montagne in un periodo un po’ più freddo” conclude Simone.

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15 Commenti

  1. Errata Corrige: Moro assieme a Morawski scalò in prima invernale lo Shisha Pangma nel 2005. Del 2009 è invece la sua seconda prima invernale, in coppia con Urubko sul Makalu.

  2. Quando uno non ha nulla da dire, ma vuole comunque sponsorizzare il logo che ha sulla maglietta. #wintermaestro non fai parte degli iceworriors!

    1. i polacchi non sono secondi a nessuno.gia messner nel 1970/80 li elogiava per la resistenza al freddo, alla pesata temerarieta’ e al forte coraggio di resistere in tenda a tornadi tipo jet-stream a 6/7000 metri quando altri scappavano letteralmente compresi gli sherpa pagati.messner non dimentica mai loro come esempio di lealta’.

  3. Veramente… quando uno non ha il minimo pudore….
    La cosa veramente incredibile è che fa tutto da solo….si auto-dichiara, si auto-incensa… mai una volta che si auto-censuri…!

    Winter Maestro…. ma n’doè?!?!

  4. Il Logo sulla giacchetta ormai lo esibiscono pure i camminatori della domenica.
    Gli snob anche giovani, rovistano negli armadi dei vecchi e trovano giacche di tela SAmas, Desmaison, Cassin, Fila( una lavata , un rattoppo, cambio cerniere e bottoni automatici) Pedule di cuoio tripla cucitura e le risuolano -ingrassano(Brixia, Caber , Gaerne, L ecc)..fanno restaurare da abili artigiani. Piumini con qualche toppa(Merlet, Ciesse, Tecno Alp)marche che si possono scrivere in quanto scomparse o assorbita da altrimarchi o con neo produzione ipertechno.. Camicioni di lana modello Carlo Mauri o Del Monte,Calze e maglioni e pantaloni urticanti di lana fatti a mano .Piccozze con manici di legno…rimesse in sesto.
    In rifugio si voltano a guardarti.
    Ascoltare Moro non obbliga a comprare con quel marchio.Di sicuro gli esperti di marketng compiono indagini di mercato per sapere se l’investimento come sponsor realizza in concomitanza aumento di vendite….non si curano di acidi commenti singoli…magari di quanti preferiscono altri logo.Altrimenti quasi tutti dovrebbero incollare nastro adesivo grigiastro sul vestiario.
    Come vanno inTV i campioni i sci (alpino, fondo, skialp, adesso pure biathlon)??Si tengono una mano libera e pure una lattina in mano e mentre il giornalista parte con una domanda…sorseggiano lentamente esibendo il marchio,.

  5. La differenza tra gli scalatori polacchi di tanti anni fa e quelli di oggi, secondo me, è che allora arrivavabo in vetta i più forti, oggi ci arrivano quelli che hanno più sponsor e soldi……..

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