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Storia delle Alpi tra clima e meteorologia, conoscere il passato per capire il presente

È un saggio dal tono divulgativo. È un racconto che passa dalla storia alla scienza permettendo al lettore di inquadrare quello che è stato, e forse sarà, il clima sulle Alpi. Per sapere quel che sta accadendo oggi è necessario conoscere quel che è stato, per dirla banalmente: la storia insegna. A raccontarcelo è Alex Cittadella in Breve storia delle Alpi tra clima e meteorologia (FrancoAngeli con il Club Alpino Italiano, 2019).

La copertina del libro

Cittadella è dottore di ricerca e cultore della materia in Storia moderna presso l’Università di Udine. All’insegnamento delle materie letterarie alterna ricerca d’archivio e divulgazione scientifica. Passioni da cui non poteva che nascere un volume come questo che spazia dal medioevo alla prima guerra mondiale. Un libro storico che aiuta a dare una visione d’insieme su quelli che sono stati gli accadimenti climatici alpini e sprona a ragionamenti su quel che oggi sta succedendo a ghiacciai e pareti.

“Il clima delle Api è da sempre stato riconosciuto per la sua particolarità, sia in positivo che in negativo” scrive Cittadella. “E nella mente  e nell’animo di coloro che lo vivevano ha lasciato più quesiti che risposte, più incertezze che sicurezze. E su questo sarebbe d’accordo anche ogni montanaro contemporaneo”. È vero, lo dico da montanaro, il clima stupisce su per le alte montagne delle Alpi. Tutto cambia rapidamente, si evolve in modi insospettabili, mura rapidamente. Difficile spesso prevedere conseguenze ed effetti di quei piccoli cambiamenti che di giorno in giorni si fanno sempre più intensi. Quali saranno i suoi effetti?

“Il clima, nella sua accezione specificamente montana, è qualcosa di complesso, molto più complesso ancora di quanto lo è per le altre regioni del pianeta”, spiega ancora l’autore quasi a volerci dire che le Alpi sono un essere pulsante, pieno di vita propria. Un sistema che oggi soffre per quelle che sono state (e sono tutt’ora) le azioni umane. Il nostro agire influenza la vitalità di quell’ecosistema. Da uomini non dovremmo dimenticarlo mai”, questo libro è un modo per non farlo.

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