Arrampicata

Arrampicata sportiva: verso i giochi olimpici di Tokyo 2020 con Adam Ondra

Adam Ondra: Road to Tokyo. Finora 13 puntate in cui abbiamo visto il campione ceco correre da un capo all’altro del mondo, salendo insieme a lui su aerei, auto, metro e poi di corsa in parete, con brevi pause “a casa”, in Repubblica Ceca, per allenarsi con i migliori tracciatori.

Ma come farà mai a tenersi in forma, cambiando fuso orario e dieta così di continuo? Lo scopriamo nel 14esimo episodio, dal titolo “Un po’ di casa ovunque vado”.

Si inizia con un po’ di cifre da capogiro: su 365 giorni Ondra ne passa 100 in viaggio. Eppure non si sente mai lontano da casa. “Credo sia importante avere la propria casa in un solo posto, ma allo stesso tempo sentirsi ancora a casa in ogni angolo del mondo”.

Numerosi viaggi che lo portano a disputare competizioni o partecipare a eventi per gli sponsor. In ogni caso esperienze che per il corpo non possono che essere stressanti.

Fin dove possibile Adam si spinge con il suo van. In questo modo può davvero sentirsi a casa, cucinando ciò che mangia abitualmente per mantenersi in forma. Regola importante per Adam è soprattutto sapere, quando si guida per molti chilometri e parecchie ore di fila, quando fermarsi per dedicare del tempo a cucinare. Un momento che diventa positivo per il corpo ma anche per la mente, che ha così modo di fare un break. Ovviamente altro elemento essenziale è identificare delle palestre potenziali in cui fare delle pause più “attive”. Una alternativa sana agli autogrill.

Più complicato è trovare il modo di fare “pause attive” se si vola. Ma anche in questo caso Adam sa cosa fare. Ad esempio, perché non dedicarsi a qualche minuto di stretching in aeroporto?

Un elemento da non lasciare mai a casa è di certo la trave da arrampicata, da appendere ovunque vi sia modo. Anche in questi viaggi più lunghi mantenere la dieta solita è una priorità, pertanto Adam sceglie degli appartamenti in cui vi sia una cucina a disposizione, evitando come già ci aveva insegnato nella puntata precedente, i buffet.

Ovviamente la gioia di assaggiare il cibo locale non può essere messa da parte, ma semplicemente rimandata a dopo le gare.

Ma qual è l’elemento che fa sentire Adam a casa ovunque si trovi? Una bella tazza di tè.

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