Scienza e tecnologia

Antartide, il misterioso lago di Vostok

immagine

MOSCA, Russia — Quello di Vostok è il più grande degli oltre 70 laghi subglaciali conosciuti che si trovano sotto la calotta di ghiaccio dell’Antartide. Costituisce un ecosistema unico, intatto da almeno 30 milioni di anni, per questo preziosissimo alla scienza. Per analizzarlo però sono necessarie raffinatissime tecnologie perché il lago si trova sotto i ghiacci del Polo Sud: una spedizione scientifica russa ora è a un passo dal riuscirci.

Microorganismi e forse vegetazioni mai conosciute, nascosti al resto del pianeta da almeno 30 milioni di anni. Questo il tesoro che potrebbe essere conservato nelle antichissime acque del lago di Vostok. Proprio per questo patrimonio tutto da scoprire, e che potrebbe essere unico sul pianeta, il bacino sotto i ghiacci dell’Antartide fa gola agli scienziati di tutto il mondo.

Assomiglia per forma e dimensioni al grande lago dell’Ontario, nel nord America, con un’area di 14mila chilometri quadrati e una profondità media di 344 metri. Si trova a circa 4 chilometri di profondità sepolto dalle montagne di ghiaccio del Polo sud. La pressione del ghiaccio ha preservato lo stato liquido dell’acqua dolce, mantenendo le temperature intorno allo zero.

Gli scienziati della sovrastante base russa Vostok, nell’Antartide orientale, da anni tentano di studiare il lago e analizzarne le acque, ma il loro compito è tutt’altro che facile. Dal 1996, quando con radar e altre sofisticate tecniche di elaborazione sistematica di dati sismici, era stato ritenuto irraggiungibile, moltissimi studiosi hanno provato nuove strategie.

La difficoltà maggiore stava nel trovare un metodo di analisi che non inficiasse le condizioni di sterilità necessarie. Nel 2008 sembrava fossero a un passo dalla soluzione, ma così alla fine non è stato. Oggi invece le trivelle degli scienziati russi hanno raggiunto la profondità di 3650 metri, lontane solo un centinaio di metri ancora dalle acque dolci del lago di Vostok. Una buona notizia quindi, che fa sperare entro la fine dell’anno il prelievo dei primi campioni.

Il capo della spedizione russa in Antartide, Valery Lukin, ha reso noto che la squadra ha già realizzato una mappa in 3d del lago, della sua superficie e di ciò che lo circonda. Uno strumento essenziale per aiutare nella navigazione delle trivelle e che aumenterà la precisione delle analisi, diminuendo i rischi di contaminazione. 

Valentina d’Angella

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close