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In viaggio con Paolo Cognetti nel misterioso Himalaya del Dolpo

Testo di Marco Albino Ferrari, direttore di Meridiani Montagne. Foto dell’Himalaya del Dolpo di Adriano Favre.

Con Paolo Cognetti (l’autore di “Le otto montagne”), quarant’anni dopo il leopardo delle nevi. Un viaggio indimenticabile tra le popolazioni e le montagne più misteriose dell’Asia.

A gennaio (uscita prima di Natale) “Meridiani Montagne” propone ai suoi lettori un’importante monografia sulla regione del Dolpo, il “Paese Nascosto” ai piedi degli Ottomila, dove vive il misterioso felino delle alte quote. Con il diario di viaggio e l’articolato reportage di Paolo Cognetti (l’autore di “Le otto montagne”, Premio Strega 2017), un numero da conservare sullo scaffale della grande letteratura di viaggio in Himalaya. A corredo, tutte le notizie pratiche sulla regione, la bibliografia, le ultime notizie dal Nepal. E l’inedita cartina allegata.

Nel 1978 usciva “Il leopardo delle nevi”, che sarebbe diventato il libro-culto di generazioni di viaggiatori. L’autore americano Peter Matthiessen aveva ottenuto un premesso speciale per partire alla ricerca del misterioso felino bianco, che non riuscì mai a trovare; poté però percorrere e poi raccontare la zona più sperduta del Nepal. Da allora ben pochi si sono avventurati su questi altipiani a quattromila metri. Altipiani vasti quasi tre volte la Valle d’Aosta, dove si contano meno di tremila abitanti. Risplendono le grandi cime di ghiaccio della Annapurna, dei Dhaulagiri. Templi, gompa e monasteri sorgono lungo i sentieri delle carovane di yak. È qui che la spedizione composta dallo scrittore Paolo Cognetti, dal fotografo Stefano Torrione, dal pittore Nicola Magrin e dalla guida alpina Adriano Favre sta camminando sulle tracce de “Il leopardo delle nevi” realizzando per “Meridiani Montagne” un grande e avventuroso reportage: cosa è cambiato in quattro decenni dall’uscita del libro di Matthiessen? Esiste ancora il giardino eletto dove forse si può trovare la Shangri-La?

Per il momento, ogni tre giorni, ci colleghiamo via satellite con Paolo Cognetti, che ci racconta in diretta come procede il lungo trekking.

«Un approccio al lavoro particolare, come avveniva nella seconda metà del Novecento» ha detto prima della partenza Stefano Torrione, «come nell’epoca d’oro dei fotoreportage commissionati dai grandi settimanali, quando si viaggiava in coppia, scrittore e fotografo, in paesi lontani, per settimane, con l’intento di dare il meglio del proprio impegno professionale». Paolo Cognetti: «Sono nato quarant’anni fa, quando usciva “Il leopardo delle nevi”. Sono cambiate tante cose da allora e non so se esista più una civiltà di montagna, né una montagna davvero lontana dal mondo. Se esiste vorrei andare a vederla, prima che scompaia».

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