Alpinismo

K2: Andrzej Bargiel, due vie per un’unica grande sfida

Nonostante il meteo un po’ capriccioso, l’acclimatamento di Andrzej Bargiel sta andando a gonfie vele: qualche notte a campo 1, poi campo 2, campo 3, una puntata fino alla spalla.

Il tempo trascorso sulla montagna sta consentendo al polacco di abituare il fisico alla quota, ma soprattutto di capire come affrontare la sfida della discesa integrale dal K2 con gli sci, un’impresa mai realizzata fino ad ora e che ha poche possibilità di essere portata a termine.

Per il momento Andrzej Bargiel ha esplorato la prima parte della via aperta da Jerzy Kukuczka e Tadeusz Piotrowski e la Cesen fino alla spalla; l’idea, da quel che si può intuire, è che in fase di discesa percorra quest’ultima fino al campo 2, per poi traversare a sinistra (guardando la montagna) sotto il grande seracco pensile per poi ricongiungersi alla linea dei polacchi, un tratto ripido e nella parte finale anche pericoloso per la caduta frequente di blocchi di ghiaccio. Da lì in poi la sciata sarà, per così dire, più rilassata. La decisione non è però così azzardata se si transita in velocità sotto i seracchi. La via normale, che corre lungo lo Sperone degli Abruzzi, è stata esclusa: come ha riportato Davo Karnicar,  c’è poca neve, impossibile pensare di sciarci.

A dire il vero, la neve non è abbondante nemmeno lungo le altre vie, per questo il polacco non si sta focalizzando su un’unica linea, ma sta esplorando in questa prima fase di acclimatamento tutta  la parete sud del K2: fondamentale sarà avere delle vie di fuga. Lo studio della montagna è quindi essenziale, come lo è anche la Dea Bendata, ma per questa Bargiel ha poco da fare se non dar fondo alla propria capacità ed esperienza.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close