Cronaca

Appesa nel vuoto per un'ora, poi precipita

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AURONZO DI CADORE, Belluno — Tragica fine per un’alpinista austriaca ieri sera sulla Cima Grande di Lavaredo. Stava scendendo in corda doppia con il marito, quando la donna, che secondo le prime ricostruzioni non aveva l’autobloccante, è scivolata fino in fondo alla corda dove è rimasta appesa disperatamente per oltre un’ora. Alla fine ha lasciato la presa ed è precipitata nel vuoto per oltre 200 metri sotto gli occhi impotenti del marito.

I due alpinisti, provenienti da Salisburgo, avevano scalato ieri la Cima Grande di Lavaredo salendo lungo la via dello Spigolo Dibona. All’imbrunire erano in fase di discesa ma a un certo punto hanno perso il percorso e si sono spostati sulla via Zambelli Franz, una ferrata sul lato ovest della Cima.

Stavano scendendo in corda doppia, ma pare che la donna, 54 anni, non avesse l’autobloccante. A un certo punto è caduta, scivolando in fondo alla corda dove è rimasta appesa, a penzoloni nel vuoto, sotto lo sguardo impotente del marito, che con sè non aveva neppure il cellulare per chiamare aiuto.

Quando altri escursionisti si sono accorti di loro era ormai troppo tardi. Dopo un’ora infatti l’alpinista non è più riuscita a resistere ed ha mollato la presa, precipitando per 200 metri nel vuoto. E’ stato allora che il coniuge ha lanciato un urlo così forte da essere udito da alcune persone che si trovavano a passare nelle vicinanze.

I passanti hanno chiesto aiuto al rifugio Auronzo, che a sua volta ha messo in moto le squadre del Soccorso alpino di Auronzo e Dobbiaco. Quattro soccorritori hanno raggiunto il luogo dell’incidente e hanno tratto in salvo l’uomo. Sotto di lui c’era il corpo senza vita della moglie. L’intervento si e’ concluso dopo le tre di notte.

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