Cronaca

Due alpinisti morti sul Piz Buin

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BREGENZ, Austria — Due alpinisti altoatesini sono morti ieri in Vorarlberg, sul Piz Buin. Erano legati in cordata quando la roccia ha ceduto e il blocco su cui si trovavano è precipitato per 150 metri. I due erano in Austria con un gruppo di 14 persone, tutti, come loro, membri del Cai. Stavano infatti preparando una gita alpinistica da proporre ai soci della loro sezione.

Gianni Pasquin, sessantenne, ed Evelyn Rossi, trentenne, entrambi di Egna ed entrambi molto esperti, facevano parte del Club alpino italiano. Il primo era anche vicepresidente della sezione Bassa Atesina. Erano partiti dall’Alto Adige domenica scorsa, in gruppo con altre 12 persone. Si trovavano in Vorarlberg per preparare un’escursione alpinistica da proporre l’anno prossimo agli altri soci del Cai.

Lunedì mattina stavano scalando il Piz Buin, la montagna di 3.312 metri al confine tra Austria e Svizzera nel gruppo del Silvretta. L’idea era quella di raggiungere la vetta partendo dal rifugio alpino Wiesbadener Huette, sul versante austriaco, attraversando il ghiacciao del Vermunt. I 14 alpinisti divisi in cordate da due stavano salendo lungo la normale. Secondo alcuni una via che negli ultimi anni sarebbe diventata pericolosa proprio per via della roccia friabile e di frequenti frane.

Dopo la traversata del ghiacciaio, il gruppo è giunto sul Wiesbadener Graetle, dove è avvenuta la tragedia. erano le 7.40 del mattino. Il blocco di roccia su cui si trovavano Pasquin e la Rossi si è staccato dalla parere trascinandosi i due alpinisti nel vuoto per 150 metri. Una caduta fatale.

"Esistono incidenti evitabili ed incidenti non evitabili – ha dichiarato all’Ansa Gerhard Barbisch del soccorso alpino del Vorarlberg -. Questo è uno del secondo tipo, perché erano in gioco elementi naturali. I due alpinisti sono precipitati perché un blocco di roccia si è staccato. Se siano stati loro stessi a provocarne il distacco oppure no, non possiamo dirlo. Quel che è certo è che gli alpinisti stavano seguendo una via normale e che a nessuno può essere rimproverato nulla".

Dopo la conferma della morte dei due scalatori, per i soccorritori sono cominciate le operazioni per il recupero delle vittime che sono state trasportate a valle con l’elicottero.

Foto courtesy of altoadige.gelocal.it

Valentina d’Angella

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