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Premio Carlo Mauri: vince “Trasporto Eccezionale” della Ivancich

Michela Ivancich (Photo courtesy Lecconotizie.com)
Michela Ivancich (Photo courtesy Lecconotizie.com)

LECCO – La storia di un’amicizia lunga e travagliata, riunita dalla solidarietà e dalla montagna: è “Trasporto eccezionale” di Michela Ivancich, 35 anni, di Albiate (Monza Brianza) il vincitore del Premio Carlo Mauri 2012. Il verdetto della Giuria è stato annunciato nei giorni scorsi. L’appuntamento con la grande serata di premiazione è invece venerdì 18 maggio presso la Sala Ticozzi di Lecco, dove verrà proiettato un inedito filmato su Carlo Mauri per ricordarlo nel 30esimo anniversario della sua scomparsa.

La Giuria ha motivato la vittoria della Ivancich con la seguente motivazione “Eccellente spunto narrativo, ben sviluppato, per descrivere la bella storia di una lunga amicizia che, dopo aver preso strade contrapposte, fa ritrovare i due amici riunendoli nella complicità indispensabile per compiere insieme una missione umanitaria. Il racconto riesce ad avvincere anche il lettore che non se ne intende di alpinismo e di montagna, e si fa leggere avidamente con la curiosità che spinge ad arrivare alla fine”.

“Scegliere non è stato facile” riferisce il segretario del gruppo Gamma Renato Frigerio. Dopo due mesi di riflessione concessi alla giuria per eleggere i vincitori tra le venti opere finaliste selezionate per la sedicesima edizione del premio, a differenza di altre volte, nessuna opera sembrava emergere prepotentemente su tutte le altre. Ma alla fine la giuria si è trovata concorde e il 5 aprile è stato emesso il verdetto finale.

In seconda posizione c’è “L’ultima cima di Don Achille”, di Domenico Flavio Ronzoni, 55 anni, di Briosco (Monza Brianza), così motivato: “Benchè semplice nella struttura, il testo scritto con frasi lievi ma profonde, evidenzia in modo originale la figura storica un po’ trascurata del protagonista, e risulta quasi commovente nell’offrire l’aspetto più puro del suo rapporto con la montagna, come compagna nella solitudine e come specchio del proprio “io” più profondo. Da qui scaturisce la sua riflessione sui propri limiti e su come la montagna spinga a ricercarli e a riconoscerli per ottenere pace ed equilibrio”.
Medaglia d’argento, invece, per “Prima della cerimonia”, di Valter Guglielmetti, 49 anni, di Novara. Secondo la giuria “Memoria, riflessione, conoscenza di un ambiente naturale e umano si impastano nella dose giusta per fare di questo pezzo un bel modello di narrazione/saggio. Qui tutto ruota attorno alla montagna e il “tour du role” della compagnia delle guide alpine assume quasi la sacralità di un rito, che ha per centro l’amore incondizionato e viscerale del protagonista per la montagna. Il racconto, scorrevole e gradevole, si concentra sulla serenità di una vita semplice, ma ricca come nessun’altra”.

In quarta posizione si è classificato “Perché?” di Roberto Merli, 57 anni, di Podenzano (Piacenza), che si è distinto “per l’analisi dei personaggi, delle loro pulsioni, delle loro passioni, del differente modo di amare la montagna e di viverla, e perchè ricorda senza retorica alcuni degli innumerevoli alpinisti caduti in montagna, non come vano rimpianto, ma come pacata memoria di vite spese per una precisa passione”. Al quinto posto infine c’è “Tonta chica y loca senora” di Gloria Gelmi, 47 anni, di Gandino (Bergamo) capace di evidenziare la “differenza di cultura e soprattutto di età, con sguardo al femminile e insieme riflessivo”.

Il premio Unico della sezione saggistica riconosciuto da Unicalce è stato vinto da Ruggero Meles, 58 anni, di Caprino Bergamasco (Bergamo), con il saggio: “Kurgan, l’ultima esplorazione di Carlo Mauri”, con la motivazione: “Una sintesi che, pur nell’essenzialità ridotta di poche pagine, riesce a compendiare in forma affascinante la figura multiforme dell’uomo, dell’alpinista e dell’esploratore, come davvero è stato Carlo Mauri, e a rendere contemporaneamente evidenti i sentimenti di appassionata ammirazione dell’autore, fa già di questo articolo un pezzo pregevole che va ad aggiungersi agli altri scritti biografici non come qualcosa di ripetitivo e di superfluo. Sembra poi che il lato biografico sia stato elaborato soltanto per evidenziare il leitmotiv tutto umano dell’esistenza di Carlo Mauri, come per far presagire il momento esaltante di un gran finale: e questo aspetto viene documentato e raccontato in forma esauriente come mai prima era stato fatto”.

Sempre per questa sezione è stato aggiunto un Premio speciale fuori concorso per riconoscere il notevole saggio di Barbara Garavaglia, 43 anni, di Lecco, dal titolo: “Montagna senza compromessi”, per la seguente motivazione: “Non se la sono sentita gli
organizzatori di escludere dalla visibilità della sedicesima edizione del “Premio Carlo Mauri” l’articolo che riproduceva l’avvincente ritratto dell’alpinista lecchese Roberto Osio che, con spiccata personalità e signorilità, ha determinato un corso di iniziative importanti e diversificate per favorire l’alpinismo e l’attaccamento alla montagna”.

Il Premio unico “saggio scuole superiori lecchesi”, riconosciuto da df Sport Specialist, è
stato attribuito a Matteo Laudiano, anni 18, di Cornate d’Adda (Milano), studente del Liceo “Maria Ausiliatrice” di Lecco, con il suo “Spirito Italiano”. “Il testo – ha motivato la giuria – basandosi su di una sufficiente documentazione, presenta le caratteristiche della comunità di Premana, dei suoi abitanti e del particolare modello di sviluppo che hanno saputo costruire nel tempo e che ritiene possa essere esportato in un contesto più ampio”.

Il premio Carlo Mauri è organizzato dal gruppo Gamma, Uoei Lecco e Caai in collaborazione con Consiglio Regionale della Lombardia, Provincia di Lecco, Comune di Lecco e supportato da Camera di Commercio di Lecco, Deutsche Bank, ACEL Service, df Sport Specialist, Camp, Scarpa, Unicalce, Ande, Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, Blufrida, Kong, OA Officina Alimentare, Stop&Go, Confcommercio Lecco, Airoldi Paolo e C., Tentori Enzo & C., A.G. Bellavite, vinicola Mauri, Versante Sud, Icam, Carozzi, Ferranti.

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