Scienza e tecnologia

Ande, trapiantato scalerà a 6.000 metri

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MADRID, Spagna — Il trapianto e la chirurgia non impediscono l’acclimatamento in alta quota. Questa la tesi di un’equipe di medici spagnoli, che nei prossimi giorni porterà sulle Ande un giovane che ha subito un trapianto di polmoni e soffre di fibrosi cistica, monitorando la reazione del suo corpo fino ad oltre seimila metri di quota.

L’obiettivo della spedizione è la salita al Cerro Tortolas, 6.190 metri di quota, nelle Ande cilene. Tre gruppi tenteranno la scalata: alcune persone sane, altre con fibrosi cistica e il giovane Patxi Irigoyen, che ha di recente subito il trapianto dei polmoni.

I medici, spagnoli e cileni, monitoreranno a diverse quote i diversi parametri fisiologici degli scalatori, tra cui pressione e saturazione del sangue, spirometria, perdita di massa muscolare. E cercheranno di comprendere, attraverso il confronto dei dati, se una persona trapiantata può avventurarsi in alta quota.

La spedizione, organizzata dalla Federación de Fibrosis Quística, è inserita in un progetto di ricerca della Società spagnola di medicina di montagna partito nel 2006 riguardo fibrosi cistica, trapianto e montagna. Allora, i medici avevano portato una serie di pazienti tra cui lo stesso Irigoyen sul Breithorn, 4.160 metri, nelle Alpi Svizzere. E avevano riscontrato che il trapianto non influiva sull’acclimatamento. Ma la comunità scientifica ha ritenuto opportuno approfondire i dati e così è stata organizzata questa seconda spedizione su una montagna di seimila metri. La squadra partirà dalla Spagna il 30 gennaio e tornerà dopo circa quindici giorni.
 

Sara Sottocornola

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