Alpinismo

Nones: non si vede niente, ma tentiamo di scendere

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BERGAMO — "Vogliamo arrivare almeno al campo deposito, ma scendiamo piano piano perchè oggi non si vedeva niente". Queste le parole che Walter Nones ha detto poco fa al telefono ad Agostino Da Polenza. L’alpinista, bloccato con il compagno a settemila metri di quota per la tormenta, è lucido e prudente. Ha confermato che sia lui che Kehrer stanno bene e che procedono con calma senza correre rischi: una strategia fondamentale visto che il cattivo tempo rende molto rischiosa la discesa dalla montagna.

Nuovo contatto fra gli alpinisti sul Nanga Parbat e Agostino Da Polenza. Poco prima delle 17 ora italiana (le 21 in Pakistan), Walter Nones ha parlato con l’Italia, comunicando le intenzioni per domani e ricevendo, da Agostino Da Polenza, le previsioni meteorologiche per le prossime ore, che purtroppo non promettono nulla di buono.
 
Non resta che decidere minuto per minuto. Ormai i giorni in parete sono otto, e oggi gli alpinisti hanno affrontato, in mezzo alla nebbia, un tratto molto duro. Domani, Nones e Kehrer puntano a scendere per un altro pezzo: procedendo con calma, sperano di poter arrivare fino ai 6.400 metri del campo deposito che avevano allestito settimane fa con Karl Unterkircher, proprio su questa via.
 
Tutto, però, dipenderà dal meteo. La discesa è lunga e complessa. "L’elicottero resta allertato – conferma Maurizio Gallo dal campo base -. In caso di necessità siamo pronti a decollare". Domattina alle prime luci dell’alba in Pakistan, riprenderanno i contatti tra Bergamo, il campo base e gli alpinisti sulla montagna.
 
 
 
Sara Sottocornola
 
 
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