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Tenzing Norgay

“Se è un peccato essere il secondo uomo sull’Everest, allora dovrò convivere con questa vergogna.”

Tenzing Norgay

Primo, insieme a Edmund Hillary, a violare la vetta dell’Everest. Il Time l’ha indicato come una delle persone più influenti del Ventesimo Secolo, mentre il più alto riconoscimento indiano per gli sport d’avventura è stato ribattezzato in suo onore. Lo Sherpa Tenzing Norgay è un mito per le generazioni di nepalesi che si sono avvicinate alle più alte montagne della Terra. A lui sono dedicati aeroporti e monti, non solo sulla Terra.

La vita

Nato convenzionalmente il 29 maggio 1914 abbiamo poche notizie sui primi anni di vita di Tenzing Norgay. Le poche informazioni che ci arrivano sono frutto dell’autobiografia dello Sherpa che racconta di essere cresciuto nella valle del Khumbu, a Tengboche. I suoi genitori sono di origine tibetana, ma è cresciuto in Nepal, o almeno questa è una delle versioni che ci ha raggiunto. In un libro a cui ha collaborato anche il figlio di Norgay viene scritto che Tenzing sarebbe nato in Tibet per poi raggiungere il Nepal solo durante l’infanzia per lavorare al servizio di una famiglia locale. Suo padre Ghang La Mingma è un pastore tibetano di Yak, mentre la mamma Dokmo Kinzom ha origine tibetana. Undicesimo di tredici fratelli, molti sono morti ancora giovani.

Riguardo la sua data di nascita è doveroso indicare che quella del 29 maggio 1914 è una data convenzionale. Non si conosce infatti con esattezza il giorno del suo compleanno. Quel che si sa è che dopo la scalata dell’Everest, avvenuta il 29 maggio 1953, decide di celebrare il suo compleanno. Per l’anno di nascita si sa che è nato nell’anno tibetano del coniglio, cosa che rende probabile il 1914. Ad avvalorare questa teoria la dichiarazione di John Hunt secondo cui avrebbe avuto 39 anni nell’anno dell’Everest.

Chiamato originariamente Namgyal Wangdi, il suo nome viene cambiato su consiglio di Ngawang Tenzin Norbu, fondatore del monastero di Rongbuk. Tenzing Norgay si può tradurre come ricco, fortunato, seguace della religione. La famiglia ha anche tentato di mandarlo a Rongbuk perché diventasse monaco ma, compreso che non sarebbe stato il suo, si è traferito a Darjeeling all’età di 19 anni. Al tempo da qui passavano la maggior parte delle spedizioni dirette in Himalaya.

Tenzing Norgay si è sposato tre volte: prima con Dawa Phuti dal 1935 fino alla morte nel 1944; poi con Ang Lahmu, cugina della prima moglie,  fino al 1964; infine con Dakku. Da questi matrimoni ha avuto sette figli.

Norgay muore il 9 maggio 1986 a causa di un’emorragia celebrale. Se la data di nascita fosse corretta sarebbe morto all’età di 71 anni. Il giorno della sua morte gli viene tributato il funerale di stato. Il corteo funebre vede migliaia di persone riversarsi per le strade di Darjeeling.

L’alpinismo

Un anno dopo il sul trasferimento a Darjeeling viene impiegato dalla spedizione di Eric Shipton diretta all’Everest. È il 1935 e Norgay ha 20 anni. In tutto negli anni Trenta si trova a partecipare a tre spedizioni britanniche dirette al versante nord in qualità di portatore d’alta quota.

Nel 1947 partecipa a un nuovo tentativo sull’Everest insieme all’alpinista canadese Earl Denman e ad Ange Dawa Sherpa. I tre riescono a entrare illegalmente in Tibet per provare il versante nord, ma sfortunatamente il tentativo si conclude a circa 6700 metri. Sempre nel 1947 partecipa come Sirdar, il capo degli Sherpa, a una spedizione svizzera diretta al Kedarnath (6940 m) dove anche lui raggiunge la vetta.

Nel 1952 prende parte a due spedizioni dirette all’Everest, quella primaverile di Edouard Wyss-Dunant e quella autunnale di Gabriel Chevalley. Sono i primi tentativi di salire l’Everest dal versante nepalese. Con uno dei partecipanti al tentativo primaverile, Raymond Lambert, Norgay riesce a raggiungere la quota record di 8595 metri. In questa occasione viene considerato come un membro effettivo della spedizione e non come un portatore d’alta quota. “Il più grande onore che mi fosse mai stato pagato” avrebbe dichiarato in seguito.

Nel 1953 è di nuovo sull’Everest come membro della spedizione di John Hunt. La storia di questa spedizione è ben impressa nella mente di ogni appassionato di montagna. Dopo un primo tentativo di vetta portato avanti dagli alpinisti Bourdillon ed Evans, Norgay attacca la vetta con Edmund Hillary. Il 29 maggio 1953 alle 11.20 del mattino raggiungono il punto più alto della Terra, per la prima volta in assoluto. Con se hanno le bombole di ossigeno, al tempo l’idea di una salita senza bombole era fuori discussione.

Prima di ridiscendere verso valle Tenzing lascia in cima: le bandiere di Nazioni Unite, Gran Bretagna, Nepal e India; una matita blu e una rossa della figlia Nima; un pacchetto di caramelle in segno di amicizia; il pupazzetto di un gattino, datogli da Hunt; cioccolata e biscotti per gli dei. Al vittorioso rientro seguono alcune polemiche sui giornali riguardo la fondamentale importanza di Norgay nella conquista dell’Everest. Tenzing non si è però mai fatto trascinare da queste provocazioni e, anzi, in un gesto di umiltà ha anche dichiarato di essere arrivato per secondo, dietro a Hillary, sulla cima dell’Everest in quanto in quel momento era il neozelandese a battere traccia (vedi citazione iniziale).

Chiuso il capitolo alpinistico Tenzig Norgay dedica il suo tempo ad attività volte a favorire la tutela e al formazione dei portatori. Per alcuni anni dirige l’Istituto Himalayano di Alpinismo di Darijeeling.

Tra le altre spedizioni a cui prende parte nel corso della sua attività figurano, negli anni Quaranta, un’esplorazione al Kangchenjunga e diverse campagne geologiche ed etnologiche nelle valli himalayane. Nel 1950 partecipa a un fallimentare tentativo sul Nanga Parbat. Nel 1951, con una spedizione francese, raggiunge la vetta est del Nanda Devi (7434 m).

Nel 1978 fonda la “Tenzing Norgay Adventures” con cui fornisce servizi di trekking e alpinismo ai turisti. Dal 2003 l’azienda è gestita dal figlio Jamling Tenzing Norgay.

Curiosità

Tenzing Norgay parlava Sherpa, Nepalese, Urdu, Hindi, vari dialetti dell’attuale Pakistan, inglese, un po’ di italiano e di francese. Nonostante questo non sapeva né leggere né scrivere. Una condizione dovuta anche al fatto che la sua lingua madre non ha forma scritta.

Durante la sua carriera alpinistica Tenzing Norgay non si è mai infortunato seriamente, tranne che per una slogatura e un osso rotto durante una sciata in Pakistan.

La sua fama oggi è di carattere internazionale, tanto da essere entrato a far parte della cultura di massa. Lo dimostrano le citazioni in film come “Prima ti sposo poi ti rovino”, oppure “We can do it”.

Onorificenze

  • 1938 – Tiger Medal dell’Himalayan Club per il lavoro come portatore d’alta quota.
  • 1953 – Membro di I Classe dell’Ordine della Stella del Nepal
  • 1953 – George Medal
  • 1953 – Medaglia dell’incoronazione di Elisabetta II
  • 1959 – Padma Bhushan
  • 2008 – Gli viene intitolato l’aeroporto di Lukla. Durante gli anni Sessanta collabora alla sua realizzazione.
  • A lui sono intitolati i monti Tenzing Norgay sulla superficie di Plutone e anche il Tenzing Peak (7916 m) in Nepal. Anche un pianeta, 6481 Tenzing, porta il suo nome.

Film

“Ho scalato la mia montagna, ma devo ancora vivere la mia vita.”

Tenzing Norgay

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