Gaston Rébuffat, l’uomo delle grandi Nord
Protagonista di primo piano dell’alpinismo alla metà del secolo scorso, realizzò le sue più belle imprese sulle Alpi. Rimarrà famoso per lo stile pulito ed elegante. E per i suoi maglioni jacquard
“L’alpinista è un uomo che conduce il proprio corpo là dove un giorno i suoi occhi hanno guardato. E che ritorna”
Gaston Rébuffat
Nasce a Marsiglia, quindi sul livello del mare, il 7 maggio 1921, Gaston Rébuffat, uno dei più grandi alpinisti degli anni ‘40 e ’50 del secolo scorso. La città francese è sul confine del Parco delle Calanques e proprio su queste falesie inizia a scalare, all’età di 14 anni. Allarga i suoi orizzonti prima sulla vicina Montagna di Saint Victoire e poi sulle vie di maggior respiro nei massicci degli Écrins e del Monte Bianco. Il giovane Rébuffat si costruisce rapidamente una carriera nel mondo alpinistico: nel 1937 si iscrive al Club Alpino Francese e, nel 1941, entra nella Jeunesse et Montagne, associazione dell’Aeronautica Militare, dove conosce Lionel Terray, che sarà suo compagno di mille avventure.
Facendo un’eccezione rispetto al minimo di età richiesto, diventa Guida alpina a 21 anni e, in seguito, Istruttore all’Ecole Nationale d’Alpinisme.
Il giovane marsigliese non è ricco di famiglia, sua madre è una umile sarta, e, per mantenere dignitosamente la moglie, figlia di un rispettabile architetto, sceglie di legarsi con clienti facoltosi. Il lavoro nel Gruppo Guide di Chamonix non manca, soprattutto in estate; in inverno, invece, preferisce dedicarsi alla scrittura di racconti e apprezzate guide, piuttosto che insegnare nella scuola di sci.
Le sei grandi Nord
Nel 1945 Rébuffat è alla base della Cassin allo Sperone Walker delle Grandes Jorasses, con un’idea visionaria in testa: salire tutte le pareti nord più difficili delle Alpi. Dopo un primo tentativo su questa via, raggiunge la vetta con Édouard Frendo in tre giorni, compiendone la seconda ripetizione, a soli 24 anni.
L’anno successivo, legato con un cliente, sale veloce lungo la Nord del Dru, ma non abbastanza per evitare il bivacco in vetta. All’alba corre verso Chamonix, dove sta iniziando il Festival delle Guide, ma arriva tardi per la cerimonia iniziale, guadagnandosi una multa, invece di qualche congratulazione per la salita.
Nel 1948 arriva la sua terza Nord, ossia la via aperta da Cassin e compagni nel 1937 sul Badile, percorsa con un cliente abituale, con tanto di temporale al secondo giorno.
Il 1949 è un anno decisivo per il suo progetto: con Raymond Simond percorre in giornata la Schmid al Cervino e, a fine estate, la Nord della Cima Grande di Lavaredo al seguito di Gino Soldà, tornando a Misurina nel primo pomeriggio. Uno stile decisamente avanti per i tempi: leggeri e veloci, come il tanto perseguito “fast and light” dei giorni nostri.
Pochi mesi dopo parte con Maurice Herzog, Jean Couzy, Marcel Schatz, Louis Lachenal e Lionel Terray alla volta del Nepal. Lachenal ed Herzog raggiungono la vetta dell’Annapurna il 3 giugno: è la prima spedizione nella storia a conquistare un 8000. Rébuffat e Terray giocano un ruolo chiave nel salvare i compagni di rientro dalla cima e, per questo, vengono insigniti di un premio dall’Accademia dello Sport.
L’ultima parete da spuntare è la temuta Nord dell’Orco, ossia l’Eiger. Dopo un tentativo fallito, Rébuffat ci riprova con Paul Habran, Guido Magnone, Pierre Leroux e Jean Brunaud, ma non sono i soli sulla via. Dopo la traversata Hinterstoisser si imbattono in due cordate, una composta anche da Hermann Buhl, che ne rallentano la corsa, o almeno così sostiene lui. Nonostante ciò ed il brutto tempo, il 29 luglio 1952 raggiungono la vetta e, così, Rébuffat diviene il primo ad aver salito tutte le sei pareti nord più impegnative delle Alpi.
Oltre le Nord
Con amici o clienti, il marsigliese ha percorso oltre 1200 difficili vie nell’arco alpino, scalando con uno stile sempre leggero, elegante e preciso.
Rébuffat non si limita a ripetere, ma compie alcune celebri prime salite, come sulla parete sud dell’Aiguille du Midi, con Bacquet nel 1956, dove ha tracciato una linea divenuta una bellissima classica. Numerose foto lo ritraggono in cima a guglie affilate, come quella sull’Aiguille du Roc, o appeso ad un tetto con l’inconfondibile pullover jacquard.
Sempre ad uno scatto si deve il nome di una tecnica di arrampicata, chiamata appunto “Gaston”. Evitando i tecnicismi, questa può essere riassunta in una “doppia spallata”, come se si volessero aprire le porte scorrevoli di un ascensore.
Nel 1955, la pellicola “Étoiles et Tempêtes”, ossia “Stelle e Tempeste”, che raccoglie la sua avventura sulle pareti nord, vince al Trento Film Festival.
La sua esperienza dietro alla cinepresa non sfugge al colosso Disney che, nel 1958, lo arruola come regista nel film “Le Troisième Homme sur la montagne”, girato ai piedi del Cervino.
Nel 1984 diviene Ufficiale della Legion d’Onore, seppur il riconoscimento più grande viene da tutto il mondo alpinistico. Un grazie per aver ispirato generazioni con il suo approccio romantico alla montagna, considerata come un regalo da amare e custodire con cura.
Il 31 maggio 1985, all’Ospedale di Bobigny, il cancro ha avuto la meglio su di lui, ma non sulle sue foto, racconti, guide, imprese e vie che rimarranno per sempre nella storia.
Salite principali
- Cresta sud-ovest integrale – Aiguille des Pélerins – Prima salita con Édouard Frendo e Lionel Terray – 1943
- Via Cassin – Grandes Jorasses – Seconda salita con Édouard Frendo – 1945
- Via Allain-Leininger – Petit Dru – con René Mallieux – 1946
- Via Cassin – Pizzo Badile – Seconda salita con Bernard Pierre – 1948
- Via Schmid – Cervino – Quinta salita e prima francese con Raymond Simond – 1949
- Via Comici-Dimai – Cima Grande di Lavaredo – con Gino Soldà – 1949
- Via Heckmair – Eiger – con Paul Habran, Guido Magnone, Pierre Leroux e Jean Bruneau – 1952
- Via Rébuffat – Aiguille du Midi – con Maurice Bacquet – 1956
- Via Rébuffat – Sperone dei Cosmiques – Prima salita con Bernard Pierre – 1956
- Via Bonatti – Pilier Sud Ovest del Dru – con Christian Mollier e Pierre Cretton – 1961
- Goulotte Rébuffat – Tour Ronde – Prima salita con Robert Mazars – 1967
Libri
- Tra la terra e il cielo, Gaston Rébuffat, Bietti, 1965
- Cervino Cima esemplare, Gaston Rébuffat, Zanichelli, 1966
- Ghiaccio neve roccia, Gaston Rébuffat, Zanichelli 1972
- Gli orizzonti conquistati, Gaston Rébuffat, Zanichelli, 1976
- La montagna è il mio mondo, Gaston Rébuffat,, CDA & Vivalda, 1996
- Il Monte Bianco. Le cento più belle ascensioni, Gaston Rébuffat e Piero Carlesi (cur.) Vallardi, 2000.
- Stelle e Tempeste. Le grandi pareti nord delle Alpi, Gaston Rébuffat, Alpine Studio, 2020
Film
- “Des hommes et des montagnes” – film documentario di Jean-Jacques Languepin e Gaston Rébuffat, 1953
- “Flammes de pierres tourné”, 1953.
- “Étoiles et Tempêtes” di Georges Tairraz con Maurice Baquet, 1955
- “Entre Terre et Ciel” di Georges Tairraz et Pierre Tairraz, 1961
- “Les horizons gagnés” di René Vernadet, 1974
“Un momento ancora noi contempliamo questo mondo a parte che è l’alta montagna. Tutta la fatica è cancellata. Sotto, come un gatto accarezzato, il mare di nuvole inarca la schiena sotto la mano del vento”
Gaston Rébuffat, riferito all’arrivo in vetta all’Eiger