Alpinismo

Uno sloveno soffia i 4.000 a Nicolini

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TRENTO — Era determinato al successo, ma il destino gli ha voltato ancora la schiena. Franco Nicolini, che in questi giorni doveva partire all’inseguimento degli 82 quattromila delle Alpi, ha scoperto che uno sloveno gli ha soffiato l’idea, realizzando il concatenamento pochi giorni fa. Ecco il suo sfogo, raccolto da Montagna.tv.

"Mi sono davvero girate un po’ le scatole – ha sbottato Nicolini -. E’ tre anni che lavoro a questo progetto: almeno una telefonata potevano farla, visto che conoscevano benissimo le mie intenzioni".
 
L’accusato si chiama Miha Valic, è un giovane alpinista sloveno di 29 anni. Grandi abilità tecniche su roccia e ghiaccio, Valic ha già una vasta esperienza extraeuropea su tutti i terreni, dalla Yosemite al Karakorum, dalla Bolivia alla Patagonia.
 
Ma Nicolini, come ha scoperto che Valic stava cercando di ripetere anche lui il progetto di Berhault? In giro, se ne sa poco o niente. Le uniche, sporadiche, notizie sono esclusivamente in sloveno, e circoscritte al sito personale dell’alpinista.
 
"L’ho scoperto perchè per caso – racconta Nicolini -. Ero in una ditta di abbigliamento sportivo e ho incontrato due persone che venivano da Chamonix: stavano accompagnando proprio questo Valic, e mi hanno raccontato della sua impresa".
 
Un’impresa che, a quanto pare, era in corso da tempo e ora sarebbe già stata conclusa. "Sembra che abbiano già finito – prosegue l’alpinista trentino -, scalando le cime in 102 giorni totali".
 
"La cosa comunque non è molto chiara – dice ancora Nicolini -. Non so con chi era Valic, nè se hanno fatto i collegamenti a piedi o in bici come volevo fare io. Ma suppongo di no, visto che sono passati dal Bianco al Bernina in un giorno soltanto".
 
Il progetto di Nicolini, ricorderete, era comunque molto diverso diverso. Voleva scalare tutti i quattromila delle Alpi in 80 giorni, senza mai usare auto o mezzi a motore per raggiungere la meta. Ma lo scherzo sloveno, a Nicolini, non è piaciuto per niente e ora, piuttosto che inseguirlo, preferisce cambiare del tutto strada.
 
"Ho già un nuovo progetto, che ho intenzione di mettere in campo a fine mese – dichiara Nicolini -. Ma preferisco tenerlo riservato, per ora: ne parlerò solo quando sarò partito, per evitare che qualche avvoltoio mi freghi di nuovo sul tempo".
 
Nicolini, quindi, guarda al futuro, ma l’amaro in bocca lasciato da questa vicenda è davvero tanto. "Se l’alpinismo si è ridotto a questo, a questa gente – conclude – passano davvero gli stimoli e la voglia di rimettersi in gioco. Ha ragione Mondinelli: sarebbe ora che gli alpinisti facessero una riflessione su sè stessi, perchè la correttezza è un valore a cui non si può rinunciare".
 
 
Sara Sottocornola
 

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