Ricette e sapori

Slowfood in Dolomiti: piaceri del palato anche per celiaci

Passo delle erbe - Sapori dolomitici (Photo Tvb kronplatz - photo helmuth rier)
Passo delle erbe – Sapori dolomitici (Photo Tvb kronplatz – photo helmuth rier)

TRENTO — Il piacere di vivere le Dolomiti attraverso i sapori. I prodotti tipici locali diventano gli ingredienti di ricette gustose e invitanti nelle malghe in alta quota, nei ristoranti gourmet o nelle trattorie a conduzione famigliare. Lo speck, i formaggi, il pane di segale, i funghi, il miele e le erbe aromatiche sono solo alcune delle delizie che caratterizzano l’area turistica di Plan de Corones, promotrice dello stile Slowfood, e della Val di Fassa dove particolare attenzione è dedicata al cibo “gluten free”.

La zona di Plan de Corones è particolare in quanto posizionata in un’area di congiunzione tra la cultura altoatesina, quella ladina e la più distante mediterranea. Odori e sapori si fondono insieme per creare ricette uniche e caratterizzate dalla provenienza garantita degli ingredienti: sia nei ristoranti gourmet più rinomati, sia nei locali delle famiglie contadine la cucina è Slowfood e utilizza solo prodotti dei masi e delle fattorie del luogo (formaggi freschi e stagionati, speck, pane nero al finocchio e segale, marmellate). In particolare, il formaggio di malga fuso sui ravioli pusteresi ripieni di erbette dell’orto… una golosità.

I celiaci hanno possibilità di godere una vacanza senza pensieri in Val di Fassa. Numerosi hotel, ristoranti, pizzerie e rifugi della valle hanno scelto di proporre un servizio attento a chi ha problemi di intolleranze alimentari. I menu “gluten free” sono studiati e preparati con grande cura per soddisfare i palati più esigenti e rispettare le loro necessità e la garanzia è data anche dal riconoscimento dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia). Spazio ai formaggi come il Puzzone di Moena dall’odore deciso e il Chèr de Fasha (Cuore di Fassa) la cui ricetta è originale, prodotto solo con latte di allevamenti di montagna e lavorato nei paioli di rame; alle verdure e alla frutta fresche di stagione, al dolcissimo miele di melata d’abete o di rododendro, arbusto che cresce solo sopra i 2000mt di quota.

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