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Antartide: Iñurrategi, Zabalza e Vallejo a 1000 km dal Polo Sud

Transantartika 2011(Photo www.basqueteam.com)
Transantartika 2011(Photo www.basqueteam.com)

QUEEN MAUD LAND, Norvegia – “Mentirei se dicessi che tutto sta andando come avevamo previsto mesi fa a casa. Siamo impazienti in attesa dei venti che dovrebbero finalmente arrivare nei prossimi giorni. In totale abbiamo percorso 1.053 chilometri”, ma oggi sono sicuramente di più visto che questo frase di Juan Vallejo è del 14 dicembre, ovvero il giorno del centenario della conquista del Polo Sud. Sono trascorsi 31 giorni da quando Alberto Iñurrategi, Mikel Zabalza e Vallejo hanno iniziato la loro traversata dell’Antartide, che stanno compiendo esclusivamente a piedi e trascinati dai Kite Snow. I tre forti alpinisti baschi hanno oramai affrontato gran parte del percorso, non senza dover accettare dolorose rinunce: la scalate delle vette di granito della Queen Maud Land, per esempio.

Mercoledì, 14 dicembre è stato il primo centenario della conquistata del Polo sud. Roald Amundsen, insieme a Olav Bjaaland, Helmer Hanssen, Sverre Hassel, e Oscar Wisting, raggiunse l’obiettivo 35 giorni prima della spedizione guidata da Robert Falcon Scott. Iñurrategi, Zabalza e Vallejo due giorni fa si trovavano invece a circa 1.000 chilometri dal Polo, distanti ancora circa 1.200 chilometri dalla fine della loro traversata dell’Antartide, che terminerà sulla costa del Mare di Weddell.

“Mentirei se dicessi che tutto sta andando come avevamo previsto mesi fa a casa nostra – ha racconta Vallejo al sito spagnolo Desnivel.com -, anche se suppongo che la maggior parte di queste spedizioni finisce in un modo molto diverso da quello che era stato inizialmente pensato. La verità è che abbiamo avuto a che fare con una serie di difficoltà che hanno rimodellato molto il profilo della spedizione. La più grande delle quali, verso cui molte persone ci avevano messo in guardia, sono state le irregolarità del terreno (i famosi sastrugi), che ci stanno accompagnando per tutto il cammino e che ci hanno fatto perdere molto tempo. Questa è anche una ragione per cui abbiamo dovuto rinunciare a una delle attività parallele in programma per la prima parte del viaggio: la scalata delle torri di granito della Terra della Regina Maud. Questo più che una sconfitta per me è stata una vera delusione perché desideravo tanto scalare in questa zona unica, perché molto probabilmente non avrà l’opportunità di tornare in questo posto. Ma intelligentemente abbiamo scelto di non deviare 120 chilometri a ovest e abbiamo deciso di mettere a fuoco tutte le nostre energie per cercare di completare l’obiettivo principale della spedizione: la traversata dell’Antartide da mare a mare passando per il Polo in totale autonomia”.

Una volta sul plateau antartico i venti dovrebbero essere loro più favorevoli. Migliori quanto meno delle debolissime brezze dei giorni scorsi che non hanno permesso ai tre di farsi trascinare dalle vele. In compenso il freddo è stato per l’appunto “polare”, dal momento che le temperature sono scese anche a -45 gradi, con massime intorno ai -30. Secondo quanto raccontano sul blog della spedizione, Iñurrategi, Zabalza e Vallejo per diverso tempo hanno perso la sensibilità ai piedi, mentre negli ultimi giorni, con temperature più alte (intorno ai -22), hanno iniziato ad avvertire un certo dolore alle dita: il che è un buon segno, come spiegano loro stessi. “Oltre alla pazienza e la volontà – commentano sul sito -, la capacità di soffrire è una condizione necessaria in questa terra”.

Info: www.basqueteam.com – www.desnivel.com

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