Pareti

Prima invernale sul Qualido per Daniele Bernasconi e Simone Pedeferri

Prima invernale al Qualido  (Photo Daniele Bernasconi)
Prima invernale al Qualido (Photo Daniele Bernasconi)

LECCO — Nessuno aveva mai salito una via della leggendaria parete del Qualido, in Valmasino, durante l’inverno. Fino a ieri, quando una cordata d’eccezione ha firmato la storica salita della via “La spada nella roccia”, la leggendaria linea su granito che ancor oggi è un banco di prova per molti alpinisti. Gli autori sono Daniele Bernasconi, presidente del gruppo Ragni di Lecco, e il collega Simone Pedeferri, anche lui maglione rosso. “Era un sogno che inseguivo dal 1994” dice Bernasconi, che ci ha raccontato la salita in anteprima assoluta.

“L’idea viene da lontano – dice Bernasconi -. Io nell’inverno 1994 ero arrivato a metà via con Luciano Barbieri, un amico mio e di Simone che purtroppo è scomparso nel 97 sotto una valanga in Val Canale. Allora eravamo scesi perchè non avevamo il materiale giusto. A metà della lama servono dei friend grandi che all’epoca non avevamo. Anche Simone ha tentato due o tre volte, senza produrre risultati. Da allora è stata una questione in sospeso”.
Ieri, 10 febbraio 2011, il momento giusto si è presentato. Il mese di bel tempo ha messo la parete in condizioni di essere scalata e i due Ragni hanno approfittato dell’occasione con tempestività e massima efficacia, regalando all’alpinismo – lecchese, e non solo – una medaglia da non dimenticare. Perchè nonostante alcune salite controverse, nessuna invernale era mai stata siglata ufficialmente sul Qualido.
“Un mese fa mentre arrampicavamo insieme in falesia – prosegue Bernasconi – io e Simone ci siamo messi d’accordo di tenerla d’occhio. Proprio in quei giorni è finito quella specie di “monsone” di novembre e dicembre, che aveva lasciato la parete completamente bianca e assolutamente impraticabile. Da allora, però, ha fatto sempre bel tempo e piano piano si è pulita”.
“In questi giorni Simone, che abita a San Martino Valmasino, mi ha chiamato e mi ha detto che era in condizioni – prosegue Bernasconi -. Potevamo farci un giro. E allora facendo i salti mortali, annullando 10 impegni che avevo come guida, presidente e altro, sono volato su. Mercoledì sera abbiamo dormito al bivacco. Ieri mattina abbiamo attaccato la via superando con piccozze e ramponi le cenge dove c’era neve dura, gelata durante la notte, poi siamo saliti sulla roccia lasciando lì scarponi, ramponi e piccozze. Le condizioni della parete non erano niente male per essere d’inverno”.
Prima invernale al Qualido  (Photo Daniele Bernasconi)
Prima invernale al Qualido (Photo Daniele Bernasconi)

“La via è lunga 400 metri oltre la cengia – continua -. Grado 6c obbligato, 7b, e A1,A2. Siamo saliti veloci, perchè essendo una parete est, all’1 del pomeriggio il sole non c’è già più: hai poche ore di luce a disposizione e devi farle rendere al massimo. Siamo arrivati in cima alla via alle due del pomeriggio e poi siamo scesi in doppia, senza aproblemi. La sera eravamo a casa: contavo di stare su un giorno in più invece abbiamo finito presto”.

E così, all’insegna della velocità e con una salita impeccabile, è stata siglata la prima invernale sul Qualido, che Bernasconi e Pedeferri hanno voluto consegnare agli annali ricordando l’amico comune Luciano Barbieri.
“La spada nella roccia ha rappresentato un punto di riferimento quand’è stata aperta e lo è ancora oggi – dice Bernasconi -. E’ una via del 1989 di Tarcisio e Ottavio Fazzini con Norberto Riva: segue una linea visionaria e audace, che affronta direttamente la famosa lama, o spada che dir si voglia, che sorge al centro della parete del Qualido. La via è un capolavoro di intuizione di ardimento, impegnativa anche per i canoni moderni”.

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6 Commenti

  1. Come precisazione storica ho già segnalato a Daniele Bernasconi che la prima via salita in inverno sul Qualido è “Galactica”, da parte di Nicola Tondini e Marco Marras nel marzo 1995

    THE ALPINE JOURNAL 1995
    On 11-12 March, Marco Marras and Nicola Tondini made the first winter ascent of Galactica, a 450m route on the huge E face with unavoidable difficulties of VII+ free and AI

    (in curriculum Nicola Tondini)

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