Gran Sasso, montagna che unisce
Pareti vertiginose, natura selvaggia, borghi medioevali, piste da sci ed eremi d’alta quota. Sono le mille facce del Gran Sasso d’Italia, il massiccio più imponente degli Appennini con i suoi 2.912 metri di quota, sulle cui pendici s’intrecciano i fili della storia e della tradizione italiana. Lassù vi porterà il nuovo documentario di Stefano Ardito, “Gran Sasso la montagna che unisce”, condotto da Mario Tozzi, celebre presentatore di “Gaia, il pianeta che vive”. Ecco un breve spezzone del film, uscito pochi giorni fa e costruito con immagini girate prima del terremoto.
“L’Abruzzo com’era e come si spera tornerà presto”. Ecco il messaggio di questo documentario sulle meraviglie del Gran Sasso, che, come si legge sul retro del dvd, è “un mondo che il terremoto del 6 aprile 2009 ha colpito ma non distrutto. E che vale enz’altro la pena di conoscere, amare e visitare”.
Il film, presentato in anteprima a Roma il 24 settembre scorso con il patrocinio del Senato della Repubblica, è voluto dalla società Gran Sasso Teramano Spa, compartecipata di diversi enti locali della zona. A realizzarlo, è stato Steafano Ardito, noto giornalista, fotografo, scrittore e documentarista esperto di montagna e alta quota. Tozzi, geologo e conduttore televisivo, è invece la voce narrante, che accompagna il lettore in un viaggio indimenticabile tra le meraviglie di questa terra.
Le splendide immagini del documentario scorrono a ritmo di musica, intervallate da racconti, in un gioco che mostra gli angoli più suggestivi del Gran Sasso. Si parte dalle sue splendide pareti, dove si snodano sentieri e vie alpinistiche di grande fascino, per continuare con i borghi, i luoghi d’arte e di fede, la natura e la fauna del posto con cervi, lupi, lontre. Si visitano il laboratorio scientifico dell’Istituto di Fisica nucleare, ed infine le celebri piste da sci abruzzesi.
Guarda il promo del documentario.
Sara Sottocornola