La meraviglia dei Laghetti delle Valli, nelle Orobie bergamasche
Facile escursione tra Schilpario e il Passo del Vivione costeggiando magnifici specchi d’acqua posti su un selvaggio altopiano. Attenzione alla prima neve


Il Passo del Vivione è il valico alpino che separa le Alpi Orobie dalle Prealpi Bergamasche. Dal valico partono numerosi sentieri, ma, in autunno inoltrato quando le condizioni meteo peggiorano, una sbarra impedisce alle auto di raggiungerlo. Dalla Valle di Scalve, situata sulle Alpi Orobie Orientali e tributaria laterale della Val Camonica, è però raggiungibile a piedi partendo da Schilpario comune montano della bergamasca. Si segue un lungo sentiero non molto frequentato che porta agli interessanti Laghetti delle Valli, una serie di specchi d’acqua che si susseguono intorno ai 2000 metri di quota, in un selvaggio altopiano che conduce fino al Vivione. In questa stagione alcuni tratti potrebbero essere innevati, quindi è assolutamente consigliabile mettersi in cammino con almeno i ramponcini nello zaino.
L’itinerario
Partenza: Schilpario (BG), chiesetta di Santa Elisabetta
Tempo necessario: 5.30 ore (a/r)
Dislivello: + 863 m
Difficoltà: E
Il percorso inizia presso la Chiesetta di Santa Elisabetta a est del paese di Schilpario, imboccando il sentiero CAI 415 che comincia a salire con pendenza moderata nella Valle di Santa Elisabetta, inoltrandosi nel fitto bosco. Intorno ai 1300 metri la pendenza si fa più decisa raggiungendo i 1639 metri del roccolo di Busmino e quindi l’alpeggio del Monte Busma. Qui si incrocia un piccolo ruscello dove si piega decisamente a sinistra inoltrandosi in un bel lariceto dai caldi colori autunnali in cui spicca di tanto in tanto qualche sempreverde pino mugo.
La visuale a questo punto si apre sulla Val di Scalve dominata dalle vette Cima Mengol (2417 m), Cimone della Bagozza (2407 m), Monte Vai di Piane (2181 m), tutte facenti parte delle Prealpi Bergamasche. Un ultimo traverso sempre più panoramico e a circa 1960 metri di quota ecco il primo Laghetto delle Valli in cui si specchiano le vette del Monte Sossino (o Susino – 2399 m) e del Pizzo Camino (2491 m). Il sentiero a questo punto diventa pressoché pianeggiante e si inoltra nel selvaggio altopiano dirigendosi verso il Passo del Vivione. Si incontra così tutta una serie di laghetti grandi e piccoli fino ai circa 2000 metri di quello più alto dominato dal Monte Poiat (2322 m).
Superato l’ultimo lago si scende alla Malga Gaffione (sentiero 427), da cui in pochi minuti si può raggiungere il Passo del Vivione. Il rientro dal passo si può effettuare lungo lo stesso percorso dell’andata oppure seguendo la strada asfaltata che rientra a Schilpario, quest’ultima lunga però quasi 13 chilometri.
Se invece si decide di non arrivare al Passo del Vivione nei pressi di Malga Gaffione inizia il sentiero 427 (Sentiero delle Torbiere) che conduce in circa 2 ore al fondovalle in località “Fondi” nei pressi della Miniera di Gaffione da cui si rientra a Schilpario lungo la strada asfaltata.
Da vedere
Il Parco Minerario Ing. Andrea Bonicelli con le sue miniere di siderite (carbonato di ferro), denominate Miniera Gaffione e Spiazzo, è visitabile nei weekend prenotandosi al numero 030-5951136. Le visite guidate iniziano con un breve percorso utilizzando il vecchio trenino della miniera e proseguono a piedi per circa un chilometro, accompagnati da guide che raccontano le difficili condizioni di lavoro dei minatori e dei ragazzini utilizzati per portare il materiale ferroso attraverso angusti cunicoli.
Come arrivare
Schilpario (BG) si raggiunge dalla Val Camonica imboccando la SP 294 da Darfo Boario Terme, oppure da Bergamo lungo la SS671 passando per il Passo della Presolana da cui ci si collega alla SP 294.
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