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Inaugurato il Cammino di Montecastello di Tignale, con il Garda sempre in vista

L’itinerario tracciato sulla sponda lombarda del Lago di Garda presenta salite impegnative e tratti esposti. E offre uno spettacolo paesaggistico con pochi uguali

Di fronte, c’è il massiccio montuoso del Monte Baldo, che con Cima Valdritta raggiunge i 2218 metri. È una dorsale parallela al lago di Garda, che si estende per circa 40 km fra le province di Trento e Verona. Siamo a Tignale, nel Parco Alto Garda Bresciano, un comune che vanta una particolarità. È composto da sei frazioni – Aer, Oldesio, Olzano, Piovere, Prabione e Gardola, che è la sede municipale – ma nessuna di esse si chiama Tignale. Dalla riva del Garda la falesia si eleva ripidissima, poi si addolcisce in un altopiano. Al Santuario di Montecastello siamo a 687 metri di altitudine. Non è alta montagna, ma i sentieri di Tignale sono comunque una sfida per gli appassionati di trekking. Si cammina fra limoni e ulivi, in un paesaggio quasi mediterraneo, sulle orme di antichi pellegrini. E magari anche del brigante Zanzanù, un fuorilegge vissuto fra Cinquecento e Seicento che terrorizzò gli abitanti della zona. Per valorizzare al meglio tanta bellezza, è stato appena realizzato il Cammino di Montecastello di Tignale, un anello di 8,5 km che unisce il piacere del cammino alla scoperta della natura e della cultura del territorio. Una curiosità: i borghi e il Santuario sono raggiungibili anche in auto, grazie a una strada costruita dai militari durante la Prima Guerra Mondiale, perché poco lontano da qui correva il confine con l’Impero Austroungarico. All’epoca, la Gardesana che si percorre in macchina per giungere a Tignale non esisteva, fu realizzata tra il 1929 e il 1931. Prima, il comune era raggiungibile solo tramite sentieri o via lago.

L’itinerario

Partenza: Tignale (BS), loc. Pra dela Fam
Dislivello: circa 870 metri
Tempo: 4 ore
Difficoltà: E /EE

A guidarci in questo percorso è Vincenzo Dalò, accompagnatore di media montagna. «Evitate assolutamente i tratti più difficili se piove: il calcare può essere scivoloso», dice. «Non c’è invece nessun pericolo di ghiaccio: la falesia è molto soleggiata e qui è raro che nevichi». Una giornata limpida d’autunno o d’inverno è perfetta per affrontare il Cammino di Montecastello di Tignale. Potete parcheggiare a Pra dela Fam, ma i posti disponibili sono pochi. In alternativa, si può andare fino a Campione del Garda, che è anche il punto di arrivo dell’anello, e da qui prendere un autobus (linea Arriva) in direzione Brescia, scendendo a Tignale località Pra dela Fam. Dall’ingresso della Limonaia si continua in direzione nord fino alla piazzetta dove c’è un bar. A sinistra, sotto un arco, imboccate l’accesso al sentiero, che passa fra il Giardino Vecchio e il Giardino Nuovo della Limonaia, fra i lecci.
Poi inizia il tratto più complesso di tutto il giro, sconsigliato a chi soffre di vertigini. Si tratta di un sentiero impervio in salita ed esposto, da non fare nelle ore più calde. Superati i primi 200 metri circa di dislivello, si giunge agli uliveti ai piedi del borgo di Oldesio. Qui la strada diventa lastricata, facile e panoramica. Prima del paese (che si trova a 441 m) si attraversa un uliveto didattico. Una sosta per riempire la borraccia si può fare alla fontana davanti alla chiesetta di San Rocco e Sebastiano. Poi, si prosegue lungo la SP 38 fino al punto panoramico del Fil, punto d’arrivo di una teleferica che oggi non esiste più. La vista sul lago è magnifica e c’è un bar per una sosta. Poi il percorso continua fino a Gardola (555 m) dove guardare dall’esterno l’ex chiesa longobarda di San Pietro (aperta solo per eventi) e godere della vista sul borgo dal sagrato di Santa Maria Assunta.

Si prosegue lungo la strada fino alla Cappella di Santa Libera, dove c’è la biforcazione per il Santuario di Montecastello (687 m). Una stradina con cappellette votive del Settecento, attualmente in restauro, e piccole scorciatoie a gradini porta alla cima dello sperone roccioso, lungamente disputato nel Medioevo fra bresciani e trentini come luogo strategico, poi diventato luogo di culto dopo una miracolosa apparizione.

Dal parcheggio davanti al santuario si imbocca la strada per l’Eremo e da qui inizia il sentiero che va al Monte Cas (779 m), il punto più elevato di tutto il Cammino di Montecastello di Tignale. Si tratta di un sentiero militare con fortificazioni, lungo tutto il versante rivolto al lago della montagna, con ottimi scorci panoramici. Al Poggio della Regina, c’è un balcone affacciato in direzione nord. Da qui inizia il secondo tratto con passaggi difficili, verso Prabione e Campione. Stavolta a scendere non ci sono tratti esposti, si è sempre protetti dal bosco, a parte un pezzo di ghiaione. A Prabione c’è il Museo del Parco dell’Alto Garda Bresciano (aperto solo da giugno a inizio ottobre) e passando dall’Osservatorio naturalistico, situato in un ex vivaio, si imbocca il sentiero che porta verso Campione del Garda, che scende ripido lungo la forra del torrente San Michele. Attraversato il ponte sulla forra, si entra in una galleria illuminata da dove il percorso diventa scavato nella roccia e costeggia le condutture le quali portavano l’acqua alle turbine della centrale che riforniva d’energia il Cotonificio Olcese di Campione. Questa parte di sentiero, che era percorsa dalle operaie che da Prabione e dalle altre frazioni di Tignale scendevano a lavorare, è molto particolare. I gradini conducono fino al paese in riva al lago (67 m) e al punto di partenza del giro.

Da vedere

La Limonaia di Pra dela Fam, in un’insenatura fra Gargnano e Campione. Fra Settecento e primo Ottocento, i limoni del Garda erano esportati in tutto il Nord Europa. Restaurata nel 1985, la limonaia oggi si sviluppa nella parte più antica su otto terrazze ed è visitabile.
L’uliveto didattico di Oldesio, dove è indicata l’età delle piante ed è l’unico luogo dove vedere gli ulivi cresciuti nella loro forma naturale, senza potature.
A Gardola c’è l’ex Latteria Turnaria, diventata frantoio per la produzione di olio d’oliva biologico, grazie alle 10 mila piante coltivate dai soci. Gli ulivi oggi vengono potati e tenuti bassi, per evitare cadute accidentali durante la raccolta delle olive, molto frequenti in passato.
Il cinquecentesco Santuario di Montecastello: nei giorni più limpidi, la visuale è di oltre 170 km, fino all’Appennino di Parma e Modena. Nella chiesa, degni di nota l’affresco di scuola giottesca dietro l’altare maggiore e il grande dipinto ex voto sulla cattura del brigante Zanzanù.

Una curiosità: solo sulla falesia cresce spontaneamente il leccio, un albero tipico delle zone mediterranee con un clima mite.

Come arrivare

Si raggiunge Tignale oppure Campione del Garda con la Strada Statale Gardesana Occidentale 45 bis, giungendo da Brescia.

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