Film

Biasca, la strega e le Alpi

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Streghe, maghi, diavoli e mostri. I miti e le leggende di Biasca, paese delle Alpi svizzere, sono i protagonisti del film di Victor Tognola. Un racconto divertente, che mette sulla scena una serie straordinaria di eventi e di personaggi, frutto di  una cultura antica che nasce, si tramanda e si nutre delle montagne del Canton Ticino.

Il territorio di Biasca è un luogo affascinante anche senza far ricorso alla fantasia. Situato tra le valli di Riviera, Blenio e Leventina, sorge ai piedi di un imponente bastione granitico che sovrasta la vallata e da sempre genera misteri e storie tra gli abitanti del paese.

Biasca ora è quasi completamente disabitato, ma un tempo non era così. Una numerosa popolazione di contadini e pastori si era insediata su tutto il fianco della montagna, dove allevava capre, pecore e mucche. Sentieri e resti di antichi insediamenti sono oggi le uniche tracce rimaste a testimoniare un passato ricco e operoso.

Il film di Tognola, presentato alla scorsa edizione del Trento Filmfestival, esplora molti e diversi materiali storici e tradizionali.

Le streghe di Biasca, l’attività del mago Scholl stigmatizzata da San Carlo, l’eroica Barbora Romanescho, il diavolo rosso, la scoperta antropologica della “festa del barlott”, capodanno celtico sopravvissuto fino ai tempi nostri. E ancora il “terremoto“ con la più grande frana dell’arco alpino e l’onda di trenta metri della “Buzza” che travolge la diga naturale, il processo di Bellinzona, il mago Balistario d’Armenia e il rogo delle streghe e delle donne sciamane.

E queste sono solo alcuni dei fatti e dei personaggi narrati, spesso insoliti ma realmente accaduti o appartenenti alla tradizione popolare di questo vivace paese nelle Alpi svizzere.

"Biasca la strega" è il terzo film della trilogia del regista. I primi due episodi, realizzati negli anni scorsi, sono intitolati "Biasca contro la vigna di San Carlo" e "Biasca la Rossa".

Valentina d’Angella

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