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I sopravvissuti: un thriller di sopravvivenza sulle montagne della Savoia

Appena arrivato nella sale, il film di Guillaume Renusson racconta, tra l’altro, il difficile rapporto tra l’uomo e la montagna invernale

Lo avevamo visto da poco vincere un Premio Goya per il magnifico dramma spagnolo As Bestas di Rodrigo Sorogoyen e lo rivediamo qua in un ruolo impegnativo con I sopravvissuti di Guillaume Renusson: parliamo dell’attore francese Denis Ménochet, protagonista in questo thriller, al fianco di Zar Amir-Ebrahimi, di una storia di sopravvivenza e integrazione totalmente girata sulle innevate Alpi francesi.

Scritto e diretto da Guillaume Renusson, qui al suo esordio alla regia, I sopravvissuti racconta l’antagonismo che l’alta montagna e i nazionalisti anti-immigrazione riservano alle migliaia di rifugiati che ogni anno cercano di passare il valico tra l’Italia e la Francia in cerca di una vita migliore. È infatti lungo il confine franco-italiano che vive il vedovo Samuel (appunto Ménochet) con la figlia, dove i due cercano di andare avanti con una vita tranquilla dopo la recente morte della madre della piccola. Le cause di tale perdita sono un mistero, ma la reazione di Samuel a tale lutto si fa dramma vivo e reale quando, recatosi nel suo chalet in Italia per liberarsi di alcuni ricordi della moglie, trova nascosta a cercare riparo un’immigrata afghana, Chehreh (Zar Amir-Ebrahim).

Inizialmente reticente, Samuel decide tuttavia di aiutare la giovane donna quando alcuni suoi compaesani si mettono sulle loro tracce. Questi nazionalisti dal volto feroce, tanto giovani quanto ideologicamente accecati, faranno infatti di tutto per denunciare Samuel e cacciare Chehreh con la forza, partendo al loro inseguimento in quello che diventa un vero e proprio thriller di sopravvivenza senza esclusione di colpi.

Il paesaggio alpino è in I sopravvissuti un paesaggio ostile, esplorato da Samuel e Chehreh nella sua dimensione più ostica. È infatti tra gelidi boschi notturni, grandi vallate e ripide salite che i due tentano, dall’Italia, di tornare in Francia verso la città di Briançon in cerca di asilo, passando giorni e notti con l’ansia di essere catturati dai tre inseguitori.

Con I sopravvissuti Renusson costruisce un film d’alta tensione che usa il genere thriller per affrontare un tema politico-sociale: un connubio difficile quanto qui fortunato, capace di parlare senza manierismi o facili discorsi di un tema più attuale che mai. Sarà infatti nel valore dell’umanità e della solidarietà che i due, ognuno a modo suo, troveranno la chiave per la sopravvivenza, ritrovandosi di fatto entrambi a cercare una vita migliore attraverso l’aiuto del prossimo. Nessuno – sembra quindi affermare Renusson – può davvero salvarsi da solo.

Le location del film I sopravvissuti

Le riprese del film I sopravvissuti si sono svolte nel 2021 nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, precisamente nelle Alte Alpi e sulle Alpi dell’Alta Provenza, confinante a est con il Piemonte (nelle province Torino e Cuneo). Nei massicci attorno a Briançon, come il Massiccio des Écrins e il Massiccio d’Arvan-Villards, le vette raggiungono e superano i 4000 metri.

Per quanto riguarda le Alpi dell’Alta Provenza, invece, le cime elevate culminano con l’Aiguille de Chambeyron (3412 metri).

È invece intorno alla catena dei Trois-Evêchés che si collegano le montagne della valle dell’Ubaye e più a sud i massicci di Cordoeil, di Chamatte, del Grande Coyer e della regione di Castellane. La zona delle Causses comprende inoltre l’altopiano del Var settentrionale, una formazione giurassica nella quale il fiume Verdon ha scavato la celeberrima gola.

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