Evgeniy Glazunov, 35 anni, originario della Siberia, non dà notizie di sé da oltre 60 ore. Partito per scalare il monte Aksu (5217 m) in solitaria, non ha più fatto ritorno e neppure ha lanciato alcuna richiesta di soccorso. La via Chaplinsky, scelta da Glazunov sulla montagna del Kirghizistan è impegnativa ma si sa per certo che Glazunov è riuscito a giungere fino alla cresta terminale dalla quale, pare, abbia intrapreso la discesa.
Purtroppo il maltempo e le forti nevicate hanno reso l’impresa evidentemente più difficile e pericolosa del previsto. Visto il perdurare della perturbazione e gli ingenti costi di una operazione di soccorso, amici e conoscenti hanno lanciato una raccolta fondi attraverso la sua pagina Facebook per iniziare le ricerche in elicottero non appena le condizioni lo permetteranno. Intanto appena possibile entreranno in azione i droni.
La situazione fa temere il peggio ma Glazunov è un alpinista tenace oltre che di grande esperienza e la speranza è che sia bloccato in qualche punto della montagna, impossibilitato a comunicare, in attesa che il tempo migliori.
A settembre 2023 l’alpinista aveva portato a termine una salita in solitaria sul Chaukhi I (3600 metri), in Georgia e ci aveva raccontato del suo modo di vivere la montagna, lamentando i costi altissimi delle scalate sugli Ottomila. Tra i pochi alpinisti al mondo che scalano in free solo o autoassicurati, Glazunov si dichiarava comunque entusiasta dell’alpinismo, romantico e personale.
“Non è sempre facile trovare un compagno di cordata forte e capace di guardare le montagne come le guardo io. Purtroppo, di partner di questo tipo ce ne sono pochi e spesso capita che sia più facile andare in solitaria che trovarli”, diceva. Anche questa vola è solo sulla montagna.
