Itinerari

Tra le malghe in quota sopra il Passo di Monte Croce Comelico

Un itinerario battuto appositamente per l’inverno, al confine tra Alto Adige e Veneto, consente di muoversi con tranquillità al cospetto delle Dolomiti di Sesto

Luogo di passaggio tra Alto Adige e Veneto, il Passo Monte Croce Comelico è punto di partenza ideale per gite con le ciaspole alle Malghe Nemes e Coltrondo, grazie al versante discendente dalla catena del Monte Elmo, con docili prati ondulati, in netta contrapposizione, sul lato opposto, con le turrite e agili guglie delle Dolomiti di Sesto, luoghi unici, ricchi di attrattive naturali.

La gita è interessante anche per chi intenda assaporare i prodotti tipici delle malghe, aperte anche in periodo invernale, caratteristica ancora piuttosto rara nelle alpi italiane. Il percorso è appositamente battuto e segnalato per tutto l’inverno, cosa che rende fattibile la gita anche in caso di abbondanti nevicate, fermo restando le normali precauzioni per l’escursionismo invernale (meglio comunque portare e utilizzare le ciaspole. Nel pomeriggio la neve potrebbe essere comunque molle e non portante).

Il celeberrimo compositore Gustav Mahler trascorreva le sue vacanze nella vicina Dobbiaco. Le note delle sue sinfonie diventano colonna sonora delle Dolomiti di Sesto, durante le manifestazioni musicali a lui dedicate. La sua musica sembra addolcire o inasprire i profili di queste montagne, secondo le caratteristiche sonore dei movimenti delle sue sinfonie: “Dove vado? Vado a vagare tra i monti, a cercare pace per il mio cuore solitario, vado verso la mia terra, vado verso i miei luoghi”. In alcuni diari si legge degli studi del compositore per “mettere in musica” l’estetica del paesaggio.

Le note soavi di Mahler, che in valle compose la decima sinfonia, sono una colonna sonora quasi endemica per escursioni in queste valli, tutelate dal Parco delle Dolomiti di Sesto. Difficile, oggi, pensare che luoghi di tale rilassante bellezza siano stati teatro di scontri durante la Prima Guerra Mondiale a causa della loro posizione strategica e, soprattutto, perché proprio sul confine tra il Regno d’Italia e l’Impero Austro Ungarico. Notevoli testimonianze di fortificazioni e bunker sono ancora visibili, soprattutto nei pressi del gruppo del Popera.

Itinerario

Partenza e arrivo: Passo Monte Croce Comelico
Durata: 3/ 4 ore
Difficoltà: semplice
Dislivello: +300 m; – 300 m

L’escursione ha inizio dal parcheggio di fronte all’Hotel Monte Croce (1628 m), proprio a fianco della strada principale. Si prende l’ampia mulattiera (n. 131; battuta) con indicazioni per Malga Nemes (1877 m; apposita segnaletica invernale) che si snoda tra i sempreverdi. Quasi subito si passa a fianco di una chiesetta per proseguire in salita e, senza alcun rischio di perdersi grazie alle numerose segnalazioni, si supera il limite boschivo per affrontare l’ultima docile rampa, sino agli spazi aperti e d’ampio respiro della Malga Nemes, sita al culmine di un pianoro, con splendida vista sulle Dolomiti di Sesto, anfiteatro panoramico dell’escursione.

Nella frastagliata catena dolomitica si ergono nettamente su tutte, per forma estetica ed altezza, la Croda Rossa di Sesto, la Cima Undici (3098 m) e la Cima Popera (2954 m). Si prosegue ora sempre lungo la strada di neve battuta (n. 156) e sempre ben segnalata e, dopo alcuni saliscendi e una breve discesa, si giunge alla Malga Coltrondo (1880 m; in territorio Veneto), anch’essa aperta. Si prosegue, prima in piano e poi in discesa, lungo il sentiero n. 149. Si continua nel bosco, a volte fitto, a volte leggermente più rado in modo da consentire interessanti scorci panoramici sulle rocce dolomitiche. Prestando attenzione ai bivi, comunque sempre accuratamente segnalati, si torna al Passo Monte Croce Comelico, incrociando un tratto del percorso d’andata.

Possibile alternativa: Dalla Malga Coltrondo si può proseguire sino alla Sella di Quaternà (2329 m), con vista ancor più ampia sulle Dolomiti di Sesto. Si prende il n. 149, prima e il n. 173, dopo (indicazioni presenti) e senza problemi, in 2 ore, si giunge in cima. La discesa avviene lungo il percorso di salita.

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