Alpinismo

Assegnato a George Lowe il Piolet d’or alla carriera 2023

Al fortissimo e versatile scalatore statunitense si devono importanti aperture dalle Montagne Rocciose all’Everest. La sua carriera in estrema sintesi

Di lui Micheal Kennedy, compagno di tante ascensioni, scrive: “ci sono pochi scalatori che meritano di essere descritti come titani. George Lowe è uno di questi. In una carriera che abbraccia più di cinquant’anni e più generazioni, ha eccelso in ogni forma d’arte alpinistica. Nessuno come lui.”
Considerato uno dei più grandi alpinisti nordamericani viventi, George Lowe ha collezionato nella sua lunga attività alpinistica una serie impressionante di successi sulle pareti o sulle vie più dure del mondo, in particolare sui Tetons, sulle Montagne Rocciose canadesi, sull’Alaska e in Himalaya. Non stupisce quindi l’assegnazione a Lowe del Piolet d’Or alla carriera annunciata ieri dalla giuria del Premio.

Nel 1974, con il britannico Chris Jones, Lowe fece la prima salita, in stile alpino, della calcarea parete nord del North Twin nelle Montagne Rocciose canadesi che Barry Blanchard descrisse più ripida dell’Eiger, alta una volta e mezza El Capitan e, in definitiva, la più dura delle Montagne Rocciose. Nel 1977 con una arrampicata di sette giorni in stile alpino Lowe effettuò con Michael Kennedy la prima salita dell’Infinite Spur sull’enorme parete sud del Foraker, in Alaska, una via che sarebbe diventata uno dei più estremi banchi di prova della catena.  Nel 1983 ha effettuato la prima salita della parete Kangshung dell’Everest, forzando  il contrafforte roccioso inferiore di circa 1.100 m, che ora porta il suo nome.

Ancora più celebre fu il tentativo del 1978 sulla cresta nord del Latok I, soprannominato Walker Spur del Karakorum. Jim Donini, Michael Kennedy, George e suo cugino Jeff Lowe (a sua volta Piolet d’Or alla carriera nel 2017)  hanno trascorso 21 giorni arrampicando oltre 100 tiri sopra il ghiacciaio Choktoi per raggiungere un punto a circa 150 metri sotto la vetta inviolata. Potrebbero aver superato tutte le difficoltà quando una combinazione di vento, freddo e le condizioni di Jeff Lowe in rapido peggioramento a causa del mal di montagna costrinsero alla ritirata. Nonostante decine di tentativi successivi, nessuno è ancora riuscito a completare la via verso la vetta.

Nella sua infinita e straordinaria carriera George Lowe ha anche salito (in solitaria da quota 6.400 m) la Cresta nord-est del Dhaulagiri I nel 1990, mentre l’anno successivo salì in sole 26 ore  El Nose su El Capitan con, l’omonimo ma questa volta non parente) Alex Lowe.

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Un commento

  1. In realtà la via dello spigolo nella sua interezza fu completata da due russi Alexander Gukov, e Sergey Glazunov (quest’ultimo è caduto in discesa) nel 2018 pare, però, senza raggiungere la vetta.

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