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Nepal, aereo precipita nei pressi dell’aeroporto di Pokhara. Non ci sono sopravvissuti

Nella prima mattina di domenica 15 gennaio (ca. 11:00 ora locale) un aereo della Yeti Airlines è precipitato in Nepal, a circa 200 km da Kathmandu. 72 le persone a bordo, di cui 68 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Nessuno è sopravvissuto.

Lo schianto a breve distanza dall’aeroporto di Pokhara

Il velivolo, decollato da Kathmandu si sarebbe schiantato poco prima dell’atterraggio tra il vecchio e il nuovo aeroporto di Pokhara, nel distretto di Kaski, riferimento logistico per chi voglia intraprendere il trekking lungo l’Annapurna Circuit. Numerosi i video circolanti sul web che mostrano l’aereo perdere improvvisamente quota su una zona densamente popolata per poi precipitare in picchiata lungo il fiume Seti, a circa 1 chilometro e mezzo dall’aeroporto internazionale, attivo da sole due settimane. A seguito dello schianto il velivolo ha preso fuoco.

“Il pilota ha fatto del suo meglio per non colpire il centro abitato – ha dichiarato alla BBC un residente del posto, che ha assistito in diretta allo schianto – . C’era un piccolo spazio proprio accanto al fiume Seti e l’aereo si è schiantato in quel piccolo spazio.”

Il primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha convocato una riunione di emergenza del suo gabinetto, esortando le agenzie statali a cooperare nelle operazioni di soccorso, cui hanno preso parte centinaia di soldati. Lo scenario cui si sono trovati di fronte non ha lasciato spazio a grandi speranze. Come riportato da un portavoce dell’esercito a Reuters, l’aereo nello schianto è andato in pezzi. Una commissione indagherà sulle cause dell’incidente, al momento ignote.

La speranza di trovare superstiti

In un primo momento è circolata voce della presenza di sopravvissuti, almeno 29, trasferiti in ospedale per essere sottoposti a cure. Ma con il passare delle ore, dalle autorità impegnate nelle operazioni di ricerca, è arrivata la notizia tragica dell’assenza di superstiti.

Dei passeggeri, 53 erano di nazionalità nepalese, i restanti stranieri, tra cui, secondo le fonti locali, almeno 5 indiani, 4 russi, 2 sudcoreani, un irlandese, un argentino, un australiano e un francese. Non risulta la presenza di italiani a bordo.

Il Nepal non è nuovo a incidenti aerei. Spesso la causa degli schianti è da ricercarsi nelle condizioni meteo mutevoli, ma anche nella localizzazione remota di molteplici piste di atterraggio, basti pensare a Lukhla, considerato l’aeroporto più pericoloso del mondo. Nel maggio 2022 in uno schianto aereo nel distretto di Mustang sono morte 22 persone. Nel 2018 un aereo proveniente dal Bangladesh è precipitato in fase di atterraggio a Kathmandu, causando una cinquantina di vittime. Nel 2012, sempre nel Mustang, 15 persone hanno perso la vita a seguito dello schianto di un aereo in fase di atterraggio. Nel 1992 le vittime di un impatto, verificatosi su una collina vicino Kathmandu, sono state ben 167. Questi alcuni degli esempi di una lunga lista di tragedie.

Di seguito un video diffuso su Twitter da Everest Today, che mostra l’aereo della Yeti Airlines perdere improvvisamente la rotta poco prima di precipitare a Pokhara.

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