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Lo strano caso degli orsi polari verdi

Di che colore è il pelo degli orsi polari? La risposta a tale quesito non è univoca. Nella maggioranza dei casi ai nostri occhi gli orsi dell’Artico appaiono bianchi, ma in alcune particolari situazioni potrebbe capitare di imbattersi in orsi verdi. Nessuno scherzo, si tratta di un fenomeno particolare, notato per la prima volta negli anni Settanta.

Com’è fatto un pelo di orso polare

Prima di approfondire il caso degli orsi verdi, è opportuno chiarire come sia strutturato il pelo dell’orso polare. La pelliccia candida dell’Ursus maritimus consente al plantigrado di mimetizzarsi nella neve, ed è costituita da peli idrorepellenti che bianchi, a dirla tutta, non sono. Il colore che appare ai nostri occhi è legato alla assenza di pigmento. Il singolo pelo appare come una sorta di tubicino lungo 5-15 cm, cavo e traslucido, con elevata capacità di dispersione e riflessione dei raggi solari. Il fitto strato di peli cavi funge da isolante termico. L’emissione di calore di un orso è così bassa laddove sia ricoperto dalla pelliccia, che se osservato tramite una telecamera a infrarossi, possa risultare invisibile, fatta eccezione per naso, lingua e zampe.

Al di sotto dello strato di peli cavi si trova uno strato di lanugine che ricopre una cute molto scura, nerastra, con alta capacità di assorbimento dei raggi solari. La presenza di oltre 10 cm di grasso sottocutaneo assicura all’animale un isolamento termico “dall’interno” – oltre a favorirne il galleggiamento e fungere da riserva lipidica – tale da consentirgli di sopravvivere alle basse temperature dell’Artico e anche nuotare nelle acque gelide alla ricerca di prede.

Orsi a pelo verde

Invecchiando, il pelo dell’orso polare può assumere una colorazione più tendente al crema ma in alcune condizioni, indipendentemente dall’età dell’esemplare, la pelliccia può improvvisamente riempirsi di chiazze verdi. Tale fenomeno è stato notato a più riprese negli ultimi decenni, nei mesi estivi, all’interno di zoo, non nel loro ambiente naturale. Cosa succede in estate negli zoo tale da causare un simile viraggio?

La risposta è stata fornita da un team di scienziati nel 1979, in un paper pubblicato su Nature (“The greening of polar bears in zoos”) a un anno di distanza dalla “trasformazione” di tre orsi bianchi in verdi presso lo zoo di San Diego, in California,

“Nell’estate del 1978 – si legge nell’articolo – il pelo sul dorso e sui fianchi di 3 esemplari adulti nello zoo di San Diego è diventato verde, sebbene gli animali risultassero in salute.”

Si trattava di un esemplare femmina, nato nello zoo di Calgary, Alberta nel 1966, poi trasferito a San Diego nel 1969; una seconda femmina nata in ambiente naturale e catturata a Spitzbergen nel 1951 e un terzo esemplare, maschio, nato nello zoo di San Diego nel 1950.

“Questo fenomeno, sebbene meno marcato, è stato notato in alcune estati precedenti, sia qui che in altri zoo, per esempio a Colonia, in Germania – evidenziano gli autori – . La colorazione risultava particolarmente evidente sui fianchi, sul pelo del lato esterno delle zampe e in una banda sulla groppa. Il pelo sulla testa, sul sedere e sulle parti interne delle zampe appariva bianco.”

La prima ipotesi avanzata dagli scienziati per spiegare la peculiare distribuzione della discromia fu la presenza sulla superficie dei peli di un’alga verde, del genere Chlorella o Scenedesmus, la cui crescita è promossa dalla presenza di “rifiuti azotati nelle acque delle piscine”, come quella in cui sguazzavano gli orsi polari di San Diego. Una piscina alimentata con acqua di rubinetto, sottoposta a svuotamento e pulizia due volte a settimana.

Ipotesi confutata dall’analisi dei peli verdi, su cui non fu rilevata la presenza di alghe. La superficie risultava pulita. Eppure da qualche parte quell’alga doveva nascondersi! Gli scienziati decisero di andare oltre la superficie, esplorando l’interno dei peli cavi. Ed ecco trovata la colpevole. A conferma del fatto che la colorazione derivasse dalla penetrazione delle alghe nel “tubicino” del pelo, la sottostante lanugine, non cava, risultava non contaminata dall’alga.

Un secondo trio di orsi verdi

Situazione speculare si è verificata non molto tempo fa, nel 2008, presso lo zoo di Higashiyama, in Giappone. Tre orsi, che erano sempre stati bianchi, sono diventati improvvisamente verdi. Anche in questo caso nel mese di luglio dopo aver fatto un bel bagno in una piscina carica di alghe.

Vedere a zonzo tre orsi verdi non ha mancato di destare stupore e preoccupazione nei visitatori. “Ci chiedono ogni giorno perché siano verdi”, raccontava in tale occasione un dipendente dello zoo. Nei mesi di luglio e agosto, le temperature più elevate, associate a sostituzioni meno frequenti dell’acqua delle piscine aveva causato una sovra-crescita delle alghe.

Un fenomeno pericoloso?

La colorazione verdastra assunta dagli orsi, ospitanti nei loro peli cavi alghe verdi, non rappresenta una grave problematica, in quanto non si tratta di organismi patogeni. E non si tratta di una modifica cromatica destinata a persistere. Una volta entrate nel pelo non è facile che ne escano, ma neanche impossibile. Bastano un po’ di bagni in acqua pulita per migliorare la situazione.

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