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La Superluna dei Fiori sorge dalle foreste del Cansiglio

Nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio, si è verificato nei cieli uno spettacolo raro: una eclissi lunare totale. Un fenomeno noto come “Luna di sangue”, in quanto il satellite, entrando nel cono d’ombra della Terra, tende ad assumere una colorazione rossastra legata alla rifrazione dell’atmosfera terrestre. L’Italia ha potuto godere di una mezza gioia, in quanto il momento centrale dell’eclissi si è verificato poco prima dell’alba di lunedì, con la Luna già calata sotto il piano dell’orizzonte. Si è potuto sostanzialmente assistere alle fasi iniziali dell’avanzata del cono d’ombra sul disco lunare, prima che il sorgere del sole interrompesse la magia. Mezza pena in ogni caso, perché la Luna protagonista dell’eclissi non è stata una “Luna qualunque” ma una Superluna, la cui stessa entrata in scena dopo il tramonto è stata in grado di regalare emozioni.

La Superluna dei Fiori sulla foresta del Cansiglio

Superluna è un termine utilizzato per indicare una Luna piena che ai nostri occhi appare più grande della norma, una impressione derivante dal fatto che il satellite si trovi alla minima distanza dalla Terra. La Luna piena che ha illuminato il cielo a giorno nella notte del 15 maggio è nota come “Luna piena dei Fiori”. Come sempre, per comprendere la ragione di tale denominazione, bisogna fare un salto in America, alla scoperta delle tradizioni dei Nativi. La spiegazione è molto intuitiva: la Luna piena di maggio compare nel cielo quando nell’emisfero boreale è piena primavera.

Negli scatti che vi mostriamo, catturati dall’abile mano della fotografa bellunese Tita Lorenza Fain, possiamo ammirare una Superluna dei Fiori che sembra nascere dalla foresta del Cansiglio. Una vera poesia naturale. Una magia immortalata tra le 20.30 e le 21.30 del 15 maggio scorso. Un’ora di scatti preceduti, come racconta l’autrice, da uno studio della location realizzato nei giorni precedenti, allo scopo di scegliere il punto perfetto di osservazione. “Mi aiuto con le app per l’astronomia – racconta -, so il punto preciso tramite gps in cui sorge e tramonta la Luna, piccoli trucchetti del mestiere che un “mago” non dovrebbe mai rivelare.”

Maghi pazienti questi fotografi! “Quando hai questa passione il tempo di attesa e di lavoro ha una diversa interpretazione rispetto alla realtà – prosegue Tita Lorenza Fain – , si dilata…un minuto a volte è troppo poco, ti sembrano secondi! Esattamente come il contrario, a volte appare lunghissimo, quasi da implodere dentro di te . Devi avere la mente concentrata al massimo. Per non sbagliare. Provo una grande emozione, se si può dire: ho l’adrenalina a mille! Prima di tutto lo faccio per me, perché amo tutto ciò che ha a che fare con la natura, gli eventi atmosferici, andando anche al di fuori dalla terra. La Luna, insieme alle stelle, ci fa capire che c’è altro, è una continuazione di ciò che siamo qui, è un suggerimento, un indizio. La Luna è il faro che indica e stimola alla curiosità di esplorare oltre ogni confine, esterno ed interno, per la nostra conoscenza, per il nostro equilibrio. Quindi perché non condividere con tutti questa bellezza?”

La spettacolare “Luna di sangue” del 2018

Tra gli scatti condivisi con il pubblico ne compare anche qualcuno della eclissi, visibile parzialmente all’alba del 16 maggio, in cui si nota con maggiore evidenza la colorazione rossastra. Sfumatura che la fotografa tiene a evidenziare sia stata molto più tenue di quella che effettivamente si palesò come una “Luna di sangue”, nella notte del 17 luglio 2018. Protagonista di una eclissi totale di lunghezza particolarmente elevata, riconosciuta all’epoca come la più lunga del secolo (103 minuti), che fu visibile in tutto il suo splendore anche dall’Italia.

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