AlpinismoAlta quota

Si chiude la stagione alpinistica invernale sugli 8000

La primavera meteorologica inizia oggi, 1° marzo, e con essa finiscono anche le spedizioni invernali sugli 8000. Una stagione non memorabile, fatta più di attese che di azione e dove il meteo ha giocato un ruolo essenziale concedendo a tutti poche finestre di bel tempo.

Everest

Jost Kobusch ha ufficialmente chiuso la sua spedizione all’Everest ed è già tornato a valle dopo aver provato a raggiungere gli 8000 metri dell’Hornbein Couloir. Si è fermato a 6500 metri, bloccato per tre giorni in una tenda malmessa sotto le sferzate dei venti di jet stream. L’obiettivo di superare i 7400 metri raggiunti nel 2020 non è andato a buon fine, ma come scrive l’alpinista ventinovenne “continuare in queste condizioni non ha molto senso”.

Quando sono partito per questa spedizione, ero consapevole che il jet stream poteva colpire la montagna a 250km/h. Ero anche consapevole che le condizioni meteorologiche potevano essere pessime. Di conseguenza, la spedizione è stata come me l’aspettavo. Va bene, rimanga tra noi, è stato davvero tempestoso e forse un po’ peggio di quanto avessi sperato. Ma alla fine della giornata ho imparato molto e sono molto grato per l’esperienza” ha scritto Jost, che ha nei progetti di tornare magari l’anno prossimo per portare a termine il suo ambizioso progetto all’Everest.

Cho Oyu, davvero finita?

Il vento ha fermato anche il secondo tentativo di vetta di Gelje Sherpa, che si è visto costretto a tornare al campo base dopo aver quasi raggiunto la cresta est del Cho Oyu. La quota massima raggiunta dovrebbe essere attorno ai 7800 metri, stando ai GPS, ma serviranno conferme. Per il momento dalla spedizione tutto tace e non ci sono informazioni specifiche, ma Gelje aveva da giorni anticipato di avere qualche problema con la connessione internet che impediva di condividere foto e report.

Nessuna nuova nemmeno dall’altra squadra nepalese di Pioneer Adventures’s impegnato sul Cho Oyu, ma si presume che anche da parte loro ci sia stata una rinuncia in questi giorni.

Dai due team ora ci si aspetta di sapere se chiuderanno definitivamente le spedizioni o se proveranno a salire nuovamente. Del resto, l’interesse nepalese non è quello di realizzare un’invernale, ma di aprire una via commerciale sul versante nepalese, che potrebbe essere molto utile per le agenzie che potrebbero offrire già da questa primavera un 8000 in più, senza essere costretti a dipendere dalla Cina.

K2

Anche la spedizione sul K2 si è conclusa a causa dei venti che hanno impedito di raggiungere la vetta a Grace Tseng e alle sue cinque guide sherpa.

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Un commento

  1. Se si accettasse la fine della stagione invernale il 28 febbraio, forse bisognerebbe rivedere la salite invernali degli 8000…. magari ne manca qualcuno 🙂

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