Pareti

Quentin Roberts e la solitaria sulla Torre Egger

Poche parole e praticamente nessun dettaglio, così Quentin Roberts ha dato notizia della sua scalata solitaria alla Torre Egger, in Patagonia. L’ascensione sarebbe avvenuta sul finire di gennaio, in contemporanea alle ascensioni del vicino Cerro Torre da parte degli italiani Matteo Della Bordella, Matteo De Zaiacomo e David Bacci e della cordata italo argentina formata da Korra Pesce e Tomy Aguilò. “Mi sono divertito moltissimo a urlare a Tomy, Korra e agli italiani che avevano appena completato la loro nuova via sul Cerro Torre” scrive sul suo profilo Instagram.

Secondo le poche informazioni diffuse al momento il giovane scalatore dovrebbe aver effettuato la salita lungo la via Huber-Schnarf, aperta nel 2005 dalla cordata svizzero tedesca composta da Thomas Huber e Andi Schnarf, che si sviluppa principalmente lungo la cresta nord. Per la propria sicurezza in salita dovrebbe aver utilizzato un sistema di autosicura.

Ritorno sulla Egger

Questa, per Roberts, non è la prima solitaria e nemmeno la prima volta sulla Egger. Tra le pareti canadesi sono famose le sue ascensioni solitarie. Inoltre, nell’estate australe 2019/2020 Roberts, insieme a Brette Harrington e Horacio Gratton, ha completato la via Marc-Andre’s Visión che sale lungo la parete est. Un itinerario visto e immaginato nel 2016 da Marc-André Leclerc (compagno di Brette Harrington) durante la realizzazione della prima solitaria invernale alla Egger. Dopo la sua scomparsa, avvenuta nel marzo 2018 sulle Mendenhall Towers in Alaska, la compagna e l’amico hanno deciso di rendergli omaggio completando la sua visione. Oggi Roberts aggiunge un tassello alla sua esperienza patagonica.

La dedica a Korra Pesce

“Stavamo tutti vivendo i nostri sogni lassù” scrive Roberts ricordando quei momenti condivisi con gli amici sul vicino Cerro Torre. A separarli c’era un abisso, ma per loro era come essere legati alla stessa corda, quella di un sogno inspiegabile che li attraeva verso l’alto.

“Korra era un uomo straordinario, l’ho sempre ammirato. L’ho incontrato per la prima volta quaggiù in Patagonia, subito dopo la sua prima ripetizione di Psycho Vertical sulla Egger. Era sempre così gentile, una persona e uno scalatore assolutamente incredibile. Sono così dispiaciuto per la sua famiglia e per coloro che gli sono vicini. Ci mancherà molto”.

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