AlpinismoAlta quota

Alex Txikon torna a salire sul Manaslu e Moro si acclimata altrove

Dall’ultimo aggiornamento sulle spedizioni invernali sugli 8000 non ci sono novità rilevanti. La ragione è il meteo che non concede finestre di bel tempo sufficienti per riprendere l’azione in modo continuativo. Al momento a mettere i bastoni tra le ruote è il vento che sferza senza sosta in quota.

Al Manaslu tutti avevano lasciato il campo base per le previste nevicate rientrando a Samagaon, ad esclusione di Simone Moro che è tornato a Kathmandu per sbrigare alcune faccende burocratiche connesse alla sua licenza di volo in Nepal.

Dopo una lunga attesa, Alex Txikon e compagni hanno deciso sabato scorso, 29 gennaio, di tornare ai piedi della montagna e ieri è tornato in parete. Siamo saliti a C1 (5.750 m). Molto felici e motivati. Abbiamo potuto verificare che il percorso è in condizioni migliori di quanto ci aspettassimo. Il forte vento e il sole degli ultimi giorni hanno stabilizzato la neve. Molto resta da fare, ma siamo molto attenti alle informazioni che il nostro collega, il meteorologo Javier Del Valle, ci sta dando per andare avanti con passo deciso” scrive il basco.

Simone Moro, che si affida invece alle previsioni del fidatissimo Karl Gabl, rimane lontano dai compagni. Il meteorologo austriaco, che lo ha assistito in ogni sua spedizione, ha comunicato al bergamasco che il maltempo durerà ancora qualche giorno e così l’alpinista ha preferito rimanere attorno a Kathmandu, dove certamente il clima è più favorevole. “Sono venuto a Kalinchowk, che è un posto a 5 ore di auto da Kathmandu e a 3500m. Qui posso correre per fare un po’ di acclimamento fino in cima (circa 4000 m.). Questo è il modo per tenersi un po’ acclimatato, correndo su e giù per una scalinata e facendo 500 metri di dislivello”.

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