Bike

Omar Di Felice, in bici lungo il Circolo Polare Artico

Si sta preparando a partire Omar Di Felice, l’ultracyclist romano amante del freddo, che in questa stagione invernale ha deciso di provare una sfida nuova, soprattutto dal punto di vista organizzativo.

L’abbiamo visto pedalare attraverso la Norvegia, illuminato dall’aurora boreale in Islanda, nel deserto del Gobi e attraverso l’Himalaya. Nell’inverno 2021/2022 ha deciso di seguire la linea del Circolo Polare Articolo realizzando un giro del nord del Pianeta.

La partenza è fissata per il 2 febbraio dalla Kamchatka, uno dei luoghi più remoti e incontaminati all’estremo est della Russia, per poi proseguire con gli oltre 1500 chilometri da pedalare nelle regioni della Lapponia da Murmansk a Tromso, passando attraverso i boschi della Finlandia, Rovaniemi e la tundra svedese. A seguire il trasferimento alle isole Svalbard, per un’esplorazione dell’arcipelago norvegese toccando il punto più settentrionale dell’avventura, tra spettacolari scenari artici, orsi polari e le luci dell’aurora boreale a fare da sfondo. Sarà quindi il turno dell’Islanda, con la traversata orizzontale da est a ovest prima di spostare il focus sulla Groenlandia dove Omar pedalerà l’Arctic Circle Trail, un sentiero di oltre 200 chilometri che si snoda dal Point 66 (a 40 km da Kangerlussuaq) ai margini dell’ice cap groenlandese e il villaggio di Sisimiut. infine Canada e Alaska, attraverso Fairbanks e spingendosi fin oltre la linea di demarcazione del Circolo Polare Artico, dove l’avventura terminerà ufficialmente.

I numeri

Oltre 4000 i chilometri che Omar dovrà affrontare in sella, dalle piste ghiacciate delle strade lapponi, ai sentieri groenlandesi passando per le lunghe piste americane e i diversi scenari polari. Si tratterà, una volta completata l’esperienza, del primo giro del mondo artico invernale.

Vista l’eterogeneità dei vari percorsi Di Felice alternerà l’utilizzo di due tipologie di biciclette differenti a seconda del percorso/regione che si troverà a vivere. L’avventura sarà in completa autonomia e senza veicoli di supporto al seguito, pertanto prima della partenza è stato necessario un grande lavoro di logistica e spedizione del materiale necessario nelle diverse zone di interesse. La scelta per le bici è ricaduta per una gravel con ruote chiodate con cui affrontare le strade invernali di Kamchatka e Lapponia. Per i territori più dissestati impiegherà invece una fat bike.

Dove sarà possibile Omar cercherà ospitalità per la notte, nelle zone disabitate si troverà invece a utilizzare la tenda, come alle isole Svalbard o nell’entroterra della Groenlandia.

Per limitare quanto più possibile l’impatto che potranno avere gli spostamenti tra le varie regioni artiche, laddove la presenza di ostacoli naturali renderà indispensabile lo spostamento aereo tra le varie nazioni, Omar compenserà tutte le emissioni che produrrà con gli spostamenti sostenendo piccoli progetti di piantumazione e supporto agroforestale in alcuni paesi del mondo più impattati dai cambiamenti climatici.

Bike to 1.5°C

Com’è stato per la lunga pedalata da Milano a Glasgow in occasione della COP26, anche in questo caso Omar si farà portavoce del tema dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ambientale dialogando, grazie a una serie di collegamenti streaming, con scienziati, climatologi, geografi, politologi legati a questo tema. In particolare grazie al supporto dell’associazione Italian Climate Network.

Il tema centrale di queste dirette riguarda gli accadimenti che stanno coinvolgendo il Polo Nord, tra l’aumento delle temperature, la fusione dei ghiacciai, la perdita di biodiversità, la mutazione territoriale e geografica e gli impatti sociali ed economici.

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