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Animali fantastici delle Alpi: 5 sculture in quota da non perdere

Ricoperte del candido manto nevoso invernale, le montagne si trasformano in un mondo da fiaba. E cosa non può mancare nelle fiabe? Gli animali fantastici. Oggi vogliamo portarvi a scoprire 5 sculture zoomorfe, installate sulle Alpi. Opere di land art che, meravigliose tutto l’anno, diventano magiche in inverno.

Orso con la valigia

Sul Monte Bondone, in Trentino, ha fatto la sua comparsa nell’autunno del 2020 un orso con la valigia. Un plantigrado gigante, in posizione eretta, che tiene con la zampa destra la sua borsa da viaggio. L’opera è stata realizzata dall’artista Francesco Avancini ”Franz” utilizzando rami di nocciolo, fieno, legno d’abete e alcuni sassi. Tutti materiali recuperati sul posto.

Capra gigante

Sempre sul Monte Bondone, nella Piana delle Viote, è stata successivamente realizzata da Avancini una capra gigante, anche quest’ultima con paglia e fieno. Le due opere, realizzate nell’ambito del Monte Bondone Green Festival, rappresentano un unicum in Italia, e sono tra le poche installazioni di land art realizzate secondo tale tecnica.

Leone alato

Dalle abili mani dello scultore Marco Martalar, nel 2020 è nata sull’altopiano di Asiago una scultura che, in virtù dell’animale che va a rappresentare, è stata esposta al Lido di Venezia in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica nel settembre 2020.

L’opera, un leone alato che è un evidente rimando al Leone di San Marco, è stata realizzata assemblando 1.500 pezzi di radici e alberi schiantati dalla tempesta Vaia, raccolti sull’Altopiano dei 7 Comuni. La criniera è realizzata in abete rosso.

Alto 3 metri e lungo quasi 5, pesa 350 kg, il leone alato è simbolo di unione tra l’antica comunità cimbra e la Serenissima, nonché della fierezza dei Veneti, che con coraggio, forza e grande cuore hanno superato nel corso della storia numerose avversità, tra cui carestie, guerre e catastrofi naturali. Oggi è ospitato presso SelvArtParco Arte Natura di Mezzaselva di Roana (VI).

Cervo gigante

Seconda opera da scoprire dell’autore Marco Martalar è il cervo gigante di Vaia, esposto alla Malga Millegrobbe di Lavarone (TN). La tecnica di realizzazione è la medesima, ancora una volta l’intento è di ridare vita al legno degli alberi schiantati dalla furia di Vaia.

Drago

E sempre a Martalar va il merito di aver realizzato una ulteriore opera derivante dagli scarti di Vaia: un drago. Il Drago di Vaia, posizionato sul Tablat a Lavarone (TN), sembra scrutare dall’alto dei suoi 6 metri di altezza i boschi dell’Alpe Cimbra. I suoi occhi, se osservati dalla giusta angolazione, paiono riempirsi magicamente di fiamme all’alba, infuocati dai primi raggi del sole.

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Un commento

  1. Non c’e’ neppure la preoccupazione di conservarle per i posteri… modificandosi hanno look mutevole e forse migliorano per effetto naturale ..rimangono le fotografie e ..si possono ricostruire.. Un nuovo lavoro per artisti…qualcuno li paghi o poi ricevano altre commesse.

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