FotoSpeciali

Fotografare in controluce

Alcune situazioni fotografiche con il sole nell'inquadratura: cime, laghi, alberi, fiori. Esposizione, paraluce e flare

I classici e saggi “consigli della nonna” dei fotografi non possono che suggerire di scattare con il sole alle spalle della fotocamera: una situazione semplice da controllare, soprattutto grazie all’efficacia dei sistemi esposimetrici più moderni che difficilmente incorrono in errori banali. Oggi, però, vi parlo di un singolo aspetto della fotografia di montagna, o meglio di una situazione particolare che può accomunare soggetti diversi, ovvero dello scatto con il sole in inquadratura. Si tratta, quindi, non solo di scattare una fotografia in controluce, ma anche di comprendere appieno il sole nella composizione.

Sole a stella?

Per rendere il sole a stella, ovvero con quelli che possiamo definire “raggi” ben visibili, è sufficiente chiudere di molto il diaframma. Suggerisco di utilizzare, come riferimento e punto di partenza, un diaframma tipo f16. E’ solo un valore di riferimento che può cambiare, anche a seconda dell’ottica utilizzata. Basta provare e sperimentare, in modo da ottenere il risultato desiderato.

Il lago del Sangiatto, all'Alpe Devero. Anche in questo scatto, ho utilizzato il Sigma 15 2,8 AFd Fish Eye. Lo utilizzo spesso nel controluce, con il sole in inquadratura, perchè ha uno strato antiriflesso di buon livello. Il diaframma chiuso ha consentito di ottenere l'effetto stella, con i raggi ben evidenti (1/250 sec; f14; ISO 100).
Il lago del Sangiatto, all’Alpe Devero. Anche in questo scatto, ho utilizzato il Sigma 15 2,8 AFd Fish Eye. Lo utilizzo spesso nel controluce, con il sole in inquadratura, perchè ha uno strato antiriflesso di buon livello. Il diaframma chiuso ha consentito di ottenere l’effetto stella, con i raggi ben evidenti (1/250 sec; f14; ISO 100).

Attenzione al flare! 

Avete presente quelle forme poligonali, spesso a rombo, trasparenti o quasi che, a volte, appaiono nelle immagini? In fotografia si definiscono “flare”. Sono originati dai riflessi della luce che passa attraverso il diaframma e le lenti dell’obiettivo, soprattutto con diaframmi chiusi, mentre diminuisce con diaframmi aperti. E’ un difetto dell’immagine, anche se, per motivi poco comprensibili, a qualcuno sembrerebbe anche piacere. In genere è più evidente su ottiche zoom che hanno un notevole numero di lenti, anche se sono di elevata qualità. Ogni ottica ha un trattamento antiriflesso sulle lenti. Se, però, queste non sono pulite o peggio hanno subito qualche graffio, soprattutto con il sole in inquadratura, la probabilità che si originino flare o cali di nitidezza è notevole, così come se montate filtri di bassa qualità sulle ottiche. Per ovviare a questi problemi è importante usufruire del paraluce.

Una delle cose più fascinose, fotografando un lago, è l'immagine del "lago che si fa specchio", ovvero delle cime che si riflettono nelle acque. In questo caso, però, vi parlo d'altro, con una foto con il sole riflesso nell'acqua, o comunque presente sulla superficie del lago. La serie di immagini dalle quali ho scelto questa sono state scattate al Colle del Nivolet, una zona ideale per i laghi. In controluce, in genere, il riflesso non è presente o è minimo, quasi inavvertibile. Anche se il vento è intenso, le increspature dell'acqua minimizzano il riflesso, oppure lo annullano. Dal punto di vista compositivo, in queste foto, è compresa la sfilata di cime del Gran Paradiso, con il Lago Tre Becchi sempre in primo piano. Il sole è presente solo nell'acqua, come riflesso. L'inquadratura è ragionata con l'orizzonte alto, per accentuare la presenza del lago e minimizzare il cielo monotono e senza nubi. Nikon D800; Nikkor 24-70 2,8 AFG. La fotocamera è posta a circa una ventina di centimetri dal suolo.
Una delle cose più fascinose, fotografando un lago, è l’immagine del “lago che si fa specchio”, ovvero delle cime che si riflettono nelle acque. In questo caso, però, vi parlo d’altro, con una foto con il sole riflesso nell’acqua, o comunque presente sulla superficie del lago. La serie di immagini dalle quali ho scelto questa sono state scattate al Colle del Nivolet, una zona ideale per i laghi. In controluce, in genere, il riflesso non è presente o è minimo, quasi inavvertibile. Anche se il vento è intenso, le increspature dell’acqua minimizzano il riflesso, oppure lo annullano. Dal punto di vista compositivo, in queste foto, è compresa la sfilata di cime del Gran Paradiso, con il Lago Tre Becchi sempre in primo piano. Il sole è presente solo nell’acqua, come riflesso. L’inquadratura è ragionata con l’orizzonte alto, per accentuare la presenza del lago e minimizzare il cielo monotono e senza nubi. Nikon D800; Nikkor 24-70 2,8 AFG. La fotocamera è posta a circa una ventina di centimetri dal suolo.
La parte determinante di questa foto è la presenza del sole, sia in cielo, sia come riflesso nell'acqua. L'utilizzo del super grandangolare ha consentito di ottenere un'immagine d'ampio respiro. Se messo perfettamente in bolla, infatti, il fish eye utilizzato non crea curvature sull'orizzonte e il suo utilizzo è evidente, in foto come queste senza linee rette laterali, solo dalla curvatura del primo piano. Vicino ai raggi del sole, si notano alcuni piccoli flare. In pieno controluce, e se sono di limitate dimensioni, risultano accettabili e non degradano l'impatto visivo dell'immagine. Volendo si potrebbero eliminare, o affievolire, in post produzione. Nikon D800; Sigma 15 2,8 AFd Fish Eye.
La parte determinante di questa foto è la presenza del sole, sia in cielo, sia come riflesso nell’acqua. L’utilizzo del super grandangolare ha consentito di ottenere un’immagine d’ampio respiro. Se messo perfettamente in bolla, infatti, il fish eye utilizzato non crea curvature sull’orizzonte e il suo utilizzo è evidente, in foto come queste senza linee rette laterali, solo dalla curvatura del primo piano. Vicino ai raggi del sole, si notano alcuni piccoli flare. In pieno controluce, e se sono di limitate dimensioni, risultano accettabili e non degradano l’impatto visivo dell’immagine. Volendo si potrebbero eliminare, o affievolire, in post produzione. Nikon D800; Sigma 15 2,8 AFd Fish Eye.

Paraluce

E’ un accessorio dedicato che si aggancia all’ottica e che evita che la luce, soprattutto laterale, lambisca la lente, causando un calo generale di nitidezza e affievolendo anche il contrasto. E’ utile anche per proteggere la lente frontale da eventuali urti o cadute. Molte ottiche vengono vendute con il relativo paraluce, opportunamente sagomato proprio per la lente specifica cui è dedicato.

Un caso diverso, indipendentemente dal diaframma scelto, il sole rimane celato dalla nebbia e dalla foschia. Gruppo Rosetta – Becca d'Aran, Valtournenche. Nikon F5; Nikkor 35-70 2,8 AFD. Fujichrome Velvia 50.
Un caso diverso, indipendentemente dal diaframma scelto, il sole rimane celato dalla nebbia e dalla foschia. Gruppo Rosetta – Becca d’Aran, Valtournenche. Nikon F5; Nikkor 35-70 2,8 AFD. Fujichrome Velvia 50.
Lo spettacolo del Pizzo Badile, con il sole che spunta dallo spartiacque. Attimi brevi, effimeri, prima che il sole si alzi ulteriormente. Da notare che i raggi sono molto più evidenti in basso, dove incontrano la superficie delle rocce e degli alberi.  L’immagine è nata quasi per caso, verso la fine dell’autunno. Ero di passaggio per andare in Engadina, per scattare immagini per un libro sul Bernina e sul Badile. Appena entrato in Val Bregaglia, nei pressi di Promontogno, ho visto un fascio di luce, proprio ai piedi della cresta del Badile. Intuendo il prossimo sorgere del sole, ho piazzato il treppiede e regolato l’80-200. Appena il tempo di scattare qualche immagine e il sole è scomparso dietro i larici. Di tutte le immagini ottenute nei giorni successivi, questa rimane una delle più interessanti e peculiari. Nikon D700; Nikkor 80-200 2,8 AFD; f 16; 1/60; ISO 200
Lo spettacolo del Pizzo Badile, con il sole che spunta dallo spartiacque. Attimi brevi, effimeri, prima che il sole si alzi ulteriormente. Da notare che i raggi sono molto più evidenti in basso, dove incontrano la superficie delle rocce e degli alberi. L’immagine è nata quasi per caso, verso la fine dell’autunno. Ero di passaggio per andare in Engadina, per scattare immagini per un libro sul Bernina e sul Badile. Appena entrato in Val Bregaglia, nei pressi di Promontogno, ho visto un fascio di luce, proprio ai piedi della cresta del Badile. Intuendo il prossimo sorgere del sole, ho piazzato il treppiede e regolato l’80-200. Appena il tempo di scattare qualche immagine e il sole è scomparso dietro i larici. Di tutte le immagini ottenute nei giorni successivi, questa rimane una delle più interessanti e peculiari. Nikon D700; Nikkor 80-200 2,8 AFD; f 16; 1/60; ISO 200

Esposizione in netto controluce

Scattare in pieno controluce, soprattutto con il sole in inquadratura, significa prestare attenzione alla sottoesposizione. L’immagine potrebbe essere un poco scura, anche con sistemi esposimetrici sofisticati. In questo caso può essere necessario sovraesporre leggermente in ripresa. A seconda della fotocamera in uso e della relativa ottica può essere opportuna una sovraesposizione quantificabile, in genere, da 1 a 1,5 stop. Ovvio, scattando in RAW, è poi possibile correggere, in maniera efficace, eventuali immagini scure anche in post produzione, magari con un semplice “luci e ombre”, presente in tutti i programmi di foto ritocco. Attenzione a non abusare nello schiarire le ombre o le parti scure della foto, altrimenti si rischia di incorrere in artefatti digitali che degraderebbero la qualità di immagine.

Il sole spunta dal crinale di alberi, all'Alpe Devero. In questo caso non è evidente il sole, con i suoi raggi. Gli alberi sono stati resi in silhouette, tecnica fotografica della quale ho parlato precedentemente in “Fotografare la Silhouette”.
Il sole spunta dal crinale di alberi, all’Alpe Devero. In questo caso non è evidente il sole, con i suoi raggi. Gli alberi sono stati resi in silhouette, tecnica fotografica della quale ho parlato precedentemente in “Fotografare la Silhouette”.
Un punto di vista “basso” è interessante quando c’è un primo piano ravvicinato, come in questo caso, nei pressi del Passo dello Spluga. Diaframma f 16, per profondità di campo estesa e per ottenere il sole a stella, e 1/60 di secondo. Ombre sul primo piano, schiarite in post produzione, visto il controluce pieno. Nikon D800; Sigma 15 2,8 afd, fish eye. Ho parlato di come Fotografare i Fiori
Un punto di vista “basso” è interessante quando c’è un primo piano ravvicinato, come in questo caso, nei pressi del Passo dello Spluga. Diaframma f 16, per profondità di campo estesa e per ottenere il sole a stella, e 1/60 di secondo. Ombre sul primo piano, schiarite in post produzione, visto il controluce pieno. Nikon D800; Sigma 15 2,8 afd, fish eye. Ho parlato di come Fotografare i Fiori
Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close