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Alpi Carniche. Una petizione contro la strada rotabile per il Rifugio Marinelli

Sulle Alpi Carniche nelle ultime settimane sta montando una accesa polemica contro la realizzazione di una strada asfaltata di accesso al Rifugio Giovanni Olinto Marinelli, ubicato a una quota di 2120 metri alle pendici del monte Coglians (forcella Moraret). Un progetto che rientra nella lista di interventi finanziati a seguito dei danni causati dalla tempesta Vaia, che prevederebbe un nuovo collegamento stradale da Timau (Paluzza) al Rifugio Marinelli, al posto del sentiero CAI 148.

Il dissenso di Legambiente FVG e Società Alpina Friulana

Una iniziativa di fronte alla quale, nel mese di aprile, avevano espresso il proprio dissenso Legambiente FVG e Società Alpina Friulana, ente proprietario del Rifugio Marinelli.

“Non è solo inutile ma anche dannoso e rischia di trasformare uno dei presidi montani storici della Carnia e della regione tutta, patrimonio della Società Alpina Friulana, in un “autogrill” per motociclisti, che vi avrebbero agevolmente accesso, inquinando e deturpando il prezioso ambiente circostantesi legge nel comunicato stampa congiunto delle associazioni – . La nostra netta contrarietà a questo intervento è presto spiegata. L’opera è situata a una altitudine superiore ai 2000 metri, in un ambito nel quale non solo non si sono registrati danni a causa della tempesta Vaia, ma non ci sono alberi affatto. Ci troviamo, infatti, ben al di sopra del limite della vegetazione arborea che contraddistingue questo versante orientale delle Alpi.”

“Inoltre – prosegue il comunicato – l’intervento non è stato richiesto né è stato tanto meno condiviso dall’ente locale direttamente interessato – l’amministrazione comunale di Paluzza – che, al contrario, nella propria normativa urbanistica esclude per quell’area la realizzazione di nuova viabilità forestale. Infine, il rifugio Marinelli è già agevolmente raggiungibile dall’altro versante (da Collina di Forni Avoltri), lungo una viabilità più breve, comoda e sicura, recentemente migliorata”.

La posizione contraria del CAI FVG

Agli inizi del mese di maggio anche il CAI FVG ha preso posizione, esprimendo la propria contrarietà in una riunione in streaming organizzata con i presidenti delle sezioni regionali.

“Insieme alle sezioni e ai nostri organi tecnici ribadiamo l’inutilità della nuova strada della Val Collina. Un’opera, in particolar modo il terzo lotto da Casera Plotta al Rifugio Marinelli, che è prevista in un ambiente privo di alberi, in cui Vaia non ha potuto arrecare danni e che risulterebbe invece pesantemente danneggiato dall’intervento umano”, le parole di Silverio Giurgevich, presidente del CAI Friuli Venezia Giulia.

Secondo il CAI le risposte pervenute dagli Uffici regionali non sono risultate esaustive. I rifugi devono essere raggiunti dalla strada solo per le strette necessità di servizio e il Marinelli già ne ha una – aggiunge Giurgevich – . Sostituendo la parte terminale del sentiero Cai 148 con una strada percorsa da mezzi motorizzati si andrebbe anche a banalizzare l’esperienza di una frequentazione autentica della montagna d’alta quota che gli escursionisti possono provare in quella zona della Carnia e in uno dei suoi storici presidi quale è il rifugio Marinelli”.

Il CAI, ricordando il ruolo del sodalizio in termini di consulenza per le iniziative di sviluppo, sostegno, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale, paesaggistico e turistico delle zone montane”, riconosciuto dalla legge regionale 36/2017, ha richiesto un nuovo confronto con la Regione. 

Una petizione online

Per portare all’attenzione del vasto pubblico la problematica e incrementare il peso delle proprie voci con il supporto della cittadinanza, CAI FVG, SAF, Italia Nostra e Legambiente FVG hanno promosso il 16 maggio scorso sul portale Change.org una petizione dal titolo “No alle ruspe sulla mulattiera per il rifugio Marinelli!”. Raccolta firme che in una settimana ha superato quota 12.500 firme. Oltre 2.500 raccolte soltanto nelle prime 24 ore.

Di seguito il testo della petizione: “I sottoscritti firmatari, intendono ribadire la convinta opposizione alla progettata conversione della storica mulattiera che dal laghetto Plotta conduce al Marinelli, il rifugio posto oltre i 2100 m slm, in un’inedita pista carrabile. Non ci sono ragioni che giustificano la strada considerato che il rifugio è raggiungibile da Collina e che per quasi sei mesi la zona non è transitabile a causa della neve. E’ un inutile sfregio a un ambiente di alta montagna, fragile e vulnerabile; per di più un ambiente protetto dall’Unione Europea e dal Comune di Paluzza. I sottoscrittori sono convinti che questo progetto rappresenta un danno per l’ambiente naturale, per il paesaggio e la perdita di una risorsa turistica, attraverso la banalizzazione di luoghi che vanno invece salvaguardati per le generazioni future; condividono e appoggiano le iniziative intraprese dal Comitato Direttivo del CAI FVG, dalla Società Alpina Friulana di Udine, quale proprietaria del rifugio Marinelli, da Legambiente e Italia Nostra. Chiedono pertanto alla Regione Friuli Venezia Giulia di rinunciare a questo intervento.”

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