Cronaca

Grandes Jorasses, Gran Sasso, Dolomiti: un weekend di incidenti in montagna

Ancora un weekend di intenso lavoro per il Soccorso Alpino e Speleologico. Un fine settimana dai toni decisamente estivi e meteo stabile, caratterizzato da una serie di incidenti su Alpi e Appennini che hanno necessitato in alcuni casi di lunghi e delicati interventi di recupero, resi complessi dal calare anticipato del giorno. Sul Monte Bianco un alpinista è deceduto a seguito di una caduta in un crepaccio.

Alpinista muore in un crepaccio sul Bianco

Nella mattina di domenica 13 settembre un alpinista francese, Florian Saillard, 30 anni, residente vicino Annecy, ha perso la vita sulla via normale delle Grandes Jorasses al Monte Bianco. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo era ad un centinaio di metri dalla vetta, intento a procedere con un compagno, anch’egli francese, per raggiungere un punto per lanciarsi con il parapendio. Probabilmente nella salita ha perso un appoggio ed è precipitato. I due non erano legati, pertanto lo scalatore caduto è finito su un salto di roccia da un centinaio di metri e di lì in un crepaccio, all’interno del quale è stato recuperato senza vita il Soccorso Alpino Valdostano, a una quota di 3.900 metri circa. Le “Fiamme gialle”, nell’ambito degli accertamenti sull’accaduto, hanno sentito l’amico, illeso ma in stato di choc, che ha dato l’allarme dopo aver assistito all’incidente.

Recupero in notturna sul Baffelan

Nella sera di sabato 12 settembre alle 20.50 la Centrale del Suem di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Schio per una coppia di alpinisti incrodati sulla Via Pilastro Soldà sul Baffelan. I due, 29 anni di Thiene (VI), lui e 27 anni, di Vasto (CH), lei, avevano attaccato la Via alle 10.30, ma attorno alle 17, attardati, all’altezza del settimo tiro circa, il ragazzo si era sentito poco bene. Gli scalatori avevano cercato di progredire, finché, col buio si erano fermati e avevano chiesto aiuto.

Sei soccorritori si sono avvicinati in fuoristrada, per poi salire dal Boale del Baffelan lungo la normale, che presenta passaggi di I e II grado, fino a portarsi all’uscita della via del Pilastro. Da lì si sono calati sulla verticale e li hanno raggiunti. Dopo averli ristorati con bevande calde preparate dal Rifugio Balasso, i soccorritori hanno valutato che la modalità di recupero più veloce e sicura, anziché sollevarli nell’ultimo tratto di camino bagnato, fosse scendere verso il basso. Così li hanno assicurati e calati per 150 metri fino alla base del Boale per poi scendere a piedi sul sentiero e riaccompagnarli alla macchina. L’intervento si è concluso alle 2.30.

Corno Piccolo Gran Sasso. Alpinista precipita e sviene a testa in giù

Nella mattina di sabato 12 settembre, tre alpinisti, uno di 53 anni e l’altro di 54 anni entrambi di Ancona, e una donna di Roma di 53 anni, erano impegnati a salire in cordata lungo la Via Mirka, a quota 2.400 metri, sulla parete est del Corno Piccolo del massiccio del Gran Sasso (TE), quando il primo di cordata, l’uomo di 53 anni, al quarto tiro di via, ha perso l’appiglio in parete ed è precipitato lungo la ripida parete rocciosa per 30metri, finendo a testa in giù. A quel punto l’amico, il 54enne, secondo di cordata, facendosi aiutare dall’alpinista romana, si è calato lungo la parete per raggiungere il compagno. Ha provveduto a raddrizzare l’amico svenuto durante il volo, che ha poi fortunatamente ripreso i sensi.

Nel frattempo la terza di cordata ha allertato il 112 e i carabinieri hanno immediatamente richiesto l’intervento del 118, che ha attivato il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo. Decollato dall’aeroporto di Preturo (Aq) l’elisoccorso ha caricato a Prati di Tivo (Te) i tecnici del Soccorso Alpino e ha raggiunto il luogo dell’incidente. I tecnici hanno provveduto a recuperare il ferito con il verricello. L’uomo è stato subito trasportato all’ospedale di L’Aquila, dove gli sono stati diagnosticati un trauma facciale e uno al collo. Un tecnico del Soccorso Alpino invece è rimasto con i due alpinisti illesi e tutti e tre sono poi stati recuperati dell’elisoccorso. Di seguito il video dell’intervento a cura di Silvio Di Tommaso.

Delicato recupero sulle Pale di San Martino

Si è concluso poco dopo le 20:00 di sabato sera un intervento lungo e complesso in soccorso di una cordata di due persone sulla via Perla Nera sulle Pale di San Martino, in provincia di Trento. I due alpinisti si trovavano a quattro tiri dall’uscita della via quando il primo di cordata è precipitato per una ventina di metri dopo che un appiglio aveva ceduto sotto i suoi piedi. Nella caduta l’uomo, del 1964 e residente in provincia di Vicenza, ha sbattuto contro la roccia procurandosi diverse contusioni al volto.

La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 è arrivata verso le 14:00. Il coordinatore dell’area operativa orientale del Soccorso Alpino Trentino ha chiesto l’intervento dell’elicottero che, tuttavia, non ha potuto portare a termine il recupero a causa della fitta nebbia presente in quota. Quattro operatori delle stazioni del Soccorso Alpino di Primiero e San Martino di Castrozza sono stati recuperati a bordo del velivolo, elitrasportati fino al limitare della nebbia e verricellati lungo un canale di rocce. Quindi hanno scalato fino alla cima dei Lastei e da qui si sono calati in corda doppia per circa 200 metri fino a raggiungere l’infortunato il quale, nel frattempo, era stato messo in sicurezza dal compagno.

I soccorritori, dopo aver prestato il primo soccorso all’infortunato, hanno attrezzato le corde doppie per calare la cordata fino a una cengia, un centinaio di metri più sotto, per consentire all’elicottero di effettuare il recupero in modo più agevole. Grazie a una finestra di bel tempo, poco prima del crepuscolo, l’elicottero dell’ AIUT ALPIN DOLOMITES – heli mountain rescue è riuscito a decollare e a recuperare a bordo la cordata e i soccorritori in hovering. L’infortunato è stato elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento.

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