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Urubko show: abbiamo fatto cantare e suonare Denis sul palco, e questo ci basta

Testo degli Alpinisti in Erbapagina Facebook che goliardicamente racconta l’alpinismo a modo proprio: “Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale… talmente casuale da sembrare reale!”, questo il motto.

 

Quando siamo arrivati a Valloriate, piccolo centro della bassa Valle Stura in provincia di Cuneo, era tardo pomeriggio. Questo paese, di circa 100 abitanti, è una vera metropoli per le nostre montagne, ma non proprio quello che definiremmo ‘un posto affollato’ arrivando dalle città in pianura. Insomma, solitamente si incontrano sempre le stesse persone per le strade e se qualcuno di nuovo si avventura per la via principale viene subito notato. E infatti ci siamo subito accorti della strana coppia che girovagava senza una apparente meta, come se fosse in vacanza. Lui, non molto alto e con un piumino aderente che lasciava intendere delle spalle massicce, trascinava per mano lei, che al confronto pareva uno scricciolo e faceva passi veloci per stare dietro al compagno. Dato che eravamo stati incaricati dagli organizzatori del festival Nuovi Mondi di fare alcune domande irriverenti alla fine della presentazione, abbiamo subito pensato “ecco le nostre vittime per la serata, non sanno cosa li aspetta”. E invece eravamo noi a non sapere cosa ci aspettava.

Prima dell’inizio della presentazione, incontriamo il mitico Emilio Previtali, amico di Urubko, chiamato ad introdurli sul palco e, teoricamente, a moderare la serata con alcune domande. Sogghignando ci dice subito che Denis è una mina vagante e che questa sera, in coppia con Pipi Cardell, hanno deciso di far tutto da soli. Per le domande ci sarà tempo dopo. Forse.

Ci assicuriamo ancora che i nostri ospiti capiscano bene l’italiano andando a conoscerli, lui ci scambia per i librai e ci consegna alcune copie del suo nuovo libro: “Tu tieni, se chiedono, fa piacere di vendere”. Lei spara qualche parola in inglese seguita da un “grazi mille” con accento spagnolo. Iniziamo bene.

La serata è da subito una sorpresa. Ci aspettavamo un resoconto più o meno dettagliato delle imprese di Denis Urubko, uno dei più grandi alpinisti viventi che è stato capace di conquistare tutte le cime sopra gli 8000 m senza ossigeno supplementare; pensavamo di vedere immagini e video in alta qualità con riprese da elicottero e da drone montate in maniera impeccabile; immaginavamo una presentazione da veri alpinisti cazzuti (e non in erba come siamo) che ci facesse sognare di essere in grado di scalare qualsiasi cima e vivere qualsiasi avventura. Così non è stato, ma è stato davvero emozionante.

Denis e Pipi ci presentano la preparazione fisica che precede la spedizione sul G2 e la loro ‘Luna di miele’ (manco sappiamo in realtà se sono sposati, lui la chiama moglie in ogni caso) su questo Ottomila dove lui, da molti anni, vorrebbe aprire una via nuova. “Una via così logica” ci dice “ che non capisco come mai nessuno abbia mai pensato di passare di lì”.

Noi, vedendo le immagini e le condizioni di salita, una mezza idea sul perché ce la siamo fatta.

La serata è un misto fra videoclip realizzati e montati interamente dai due protagonisti in stile sovietico con musica incalzante e lunghe immagini di sessioni di allenamento degne di una scuola militare, teneri e buffi siparietti fra i due innamorati e spiegazioni sul significato più profondo dell’alpinismo secondo Denis. L’effettiva protagonista della serata è la storia d’amore che in questo caso viene vissuta da veri alpinisti, in cordata, nella quale ci si supporta a vicenda e ciascuno fa completo affidamento sulle capacità dell’altro mettendo la propria vita nelle sue mani. Ma non mancano carrambate degne di Raffaella Carrà quando viene invitato sul palco Francesco Cassardo, l’alpinista salvato pochi mesi fa dallo stesso Urubko insieme a Don Bowie e altri due polacchi dopo una caduta con gli sci sul G7, dove era impegnato con Cala Cimenti nella prima salita assoluta.

Ci aspettavamo un rude alpinista della scuola russa e ci siamo trovati davanti un tenerone innamorato perso della compagna (e ci mancherebbe: oltre ad essere carina, semplice e genuina Pipi ha dimostrato di essere una bellissima persona).

Stupiti da così tanto ‘love’ associato al mondo dell’alta quota abbiamo avuto paura che il nostro intervento sul palco a fine serata non fosse all’altezza della situazione e dei due e così è stato anche perché non potevamo davvero competere.

Ed è qui che è avvenuta la magia; spiazzato dalla nostra prima domanda “Denis, ci aspettavamo un concerto, perché non ci suoni qualcosa?” lui si scioglie e accetta ben volentieri. E ci ritroviamo sul palco, insieme a Denis Urubko, Pipi Cardell, Emilio Previtali e altre 500 persone a cantare “L’italiano” di Toto Cotugno.

Ieri sera abbiamo conosciuto Denis Urubko e abbiamo capito finalmente perché la gente va pazza per lui, non è un grande oratore, non è un montatore provetto di video, non parla manco bene l’italiano e non suona benissimo la chitarra, ma è davvero una brava persona, umile, responsabile, vera e di cuore. Qualcuno a cui ispirarsi.

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