Alpinismo

Piantoni: una fatale manovra con le corde

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Updated COLERE, Bergamo — Lo ha tradito una corda fissa, mentre stava compiendo una manovra di autoassicurazione a 6.700 metri durante la discesa. Pare sia stata questa la causa della morte di Roby Piantoni, scomparso ieri sulla parete Sud dello Shisha Pangma. Il giovane è stato recuperato dopo la tragica caduta dai due compagni Marco Astori e Yuri Parimbelli, con il fuoriclasse svizzero Jean Troillet, che si trovava davanti a loro sulla via Scott. Poi è stato messo al riparo nei pressi del campo base avanzato, mentre al campo base si stanno organizzando per riportare la salma a casa, come vorrebbe la famiglia.

A 24 ore dalla scomparsa del giovane alpinista bergamasco, arriva qualche dettaglio in più sull’incidente, fornito dai compagni di spedizione e dagli altri alpinisti presenti al campo base. Elio Spiranelli, alpinista bergamasco e responsabile della Grande Grimpe che seguiva la spedizione, dopo altri contatti con Marco Astori ha confermato che l’incidente è accaduto a circa 6.700 metri di quota. Piantoni, Astori e Parimbelli avevano deciso di rinunciare al tentativo per il forte vento e stavano scendendo.

A quanto pare Roby Piantoni era l’ultimo della fila ed è precipitato fatalmente su un tratto di fisse, forse usurato, che i due compagni avevano già passato indenni. Astori e Parimbelli hanno visto cadere l’amico all’improvviso, senza poter far niente per lui. Il volo, tremendo, è stato di circa 500 metri.

Ieri pomeriggio si è appreso che sulla via Scott, davanti ai bergamaschi, stavano salendo gli svizzeri Jean Troillet, 61 anni e dieci ottomila senza ossigeno, e Jean-Yves (Blutch) Frederiksen.

Secondo quanto riferito dalla spedizione spagnola di Edurne Pasaban, gli svizzeri avrebbero assistito all’incidente di Piantoni, raccontando di averlo visto perdere l’equilibrio e precipitare mentre stava effettuando quella manovra con le corde su un tratto probabilmente ghiacciato. Poi, Troillet sarebbe sceso a recuperarlo con Astori, Parimbelli e il suo compagno. I quattro, dopo averlo trovato in una crepacciata, lo avrebbero sepolto vicino al luogo del ritrovamento.

Oggi, la situazione al campo base è ancora dominata dallo sconcerto e dal dolore per l’accaduto. "E’ una tragedia, siamo tutti devastati" hanno detto i membri della spedizione spagnola di Al filo de Lo Imposible di Edurne Pasaban, che erano in procinto di lasciare la montagna quando è accaduto l’incidente agli italiani.

A Colere, paese Natale di Piantoni, stanno però cercando di fare il possibile per riavere la salma a casa. La famiglia, infatti, ripiombata nello stesso incubo di trent’anni fa, quando il padre del giovane alpinista, Livio, anch’egli guida alpina, morì sotto una valanga nelle Ande insieme ad altri due bergamaschi, Nani Tagliaferri e Italo Maj, vorrebbe riportare almeno il corpo di Roberto in Italia.

I baschi, con Adriano Greco, si sono dichiarati disponibili ad aiutare i colleghi nel recupero, che dovrebbe avvenire domani, sabato 17 ottobre. Il rientro della spedizione dovrebbe poi avvenire entro 4 o 5 giorni.

New: Shisha: domani il recupero di Piantoni

Sara Sottocornola

Foto courtesy www.robypiantoni.it – La via Scott con l’indicazione del percorso di salita intrapreso dagli italiani in un tentativo dell’inizio di ottobre. Cerchiata la quota massima raggiunta quel giorno.
Intervista Spiranelli di Maurizio Fiora – Più Valli Tv.

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