Alpinismo

Everest Circus. Chi va e chi viene

Txikon chiude la stagione invernale all’Everest, nel mentre al Campo Base sono arrivati gli “operai” dell’icefall (icefall doctors) che nelle prossime settimane attrezzeranno il tratto da lì a campo uno, con scale d’alluminio e corde fisse per garantire, per almeno due mesi, il passaggio agli alpinisti che si sono prenotati per la stagione pre-monsonica.

Qualche dato statistico: la cima del Tetto del Mondo, 8850 m, è stata raggiunta da circa 8.000 persone dal 1953, quando Hillary e Tenzing la salirono per la prima volta. Lo scorso anno circa 600 persone (456 dal Nepal e 140 dalla Cina) hanno calpestato la vetta. La stragrande maggioranza (95% circa) di questi alpinisti hanno salito l’Everest con l’uso di ossigeno supplementare; detto questo va da sé che buona parte di loro siano alpinisti del tutto rispettabili e anche ammirabili per l’impegno, la fatica e l’ambizione messi in campo. Non sono certo la storia e il futuro sportivo dell’himalaysmo, ma meritano un “bravi”.

I mattatori organizzativi delle spedizioni, in gran parte commerciali, all’Everest sono ormai le Agenzie Nepalesi, le più importanti Seven Summit ed Asian Trekking, si difendono ancora le agenzie internazionali svizzere, americane o canadesi, ma perché ci sono sempre più clienti che vogliono salire la montagna più alta della terra e anche i prezzi, seppur in regime di concorrenza spietata, possono essere mantenuti alti e garantire profitti, soprattutto per la categoria “super lusso”.

Le agenzie ingolosiscono i possibili clienti anche sbandierando le percentuali di successo dei loro team: le migliori, hanno più clienti che pagano di più. Dal 2000 al 2016 il tasso di arrivo in vetta era stato del 56%, lo scorso anno è balzato al 69%. Il bel tempo e una migliorata capacità organizzativa hanno contribuito probabilmente al risultato. Quest’anno i prezzi per la partecipazione ad una spedizione variano dai 20.000 ai 50.000 dollari. Dipende dai servizi richiesti e forniti.

Detto tutto questo, quest’anno il Circus Everest è veramente interessante da seguire, sia per alcuni exploit annunciati, sia per il folclore umano che accoglie, speriamo benevolmente.

Partiamo da Ueli Seck e Tenji Sherpa che proveranno la traversata Everest-Lhotse. Più volte annunciata negli anni passati, ma poi mai seriamente tentata. Niente ossigeno e una tecnica molto vicina, come usa Steck, allo stile alpino. I loro recenti allenamenti in quota danno il segno della determinazione dello svizzero.

Ferran Latorre sull’Everest ci riprova per l’ottava volta, senza ossigeno e se ci riuscisse porterebbe a casa anche il record del primo catalano ad aver salito tutti e 14 gli 8000. Niente di nuovo, ma comunque un pregevole tentativo che premierebbe la carriera di questo bravo alpinista.

La via degli inglesi del 1975, Bonington e compagni, vedrà un tentativo da parte degli slovacchi Vladimir Strba e Zoltan Pal, non senza qualche polemica a casa loro a seguito del loro tentativo dello scorso anno sulla stessa via, “salvataggio” incluso.

Il record del più vecchio in vetta lo prova Bahadur Sherchan di 85 anni.

Per il più giovane ci provano, in concorrenza, Dor Geta Popescu e Tyler Armstrong, di anni 13.

Ian Toothill è invece un malato terminale di cancro che vuole esaudire il suo ultimo desiderio prima di andarsene. Andy Holzer è un signore non vedente che ha già salito 6 delle cime più alte dei continenti e ci prova ora con l’Everest.

Purba Tashi Sherpa proverà a battere, e non abbiamo dubbi che la farà, il record di 21 volte in vetta all’Everest, arrivandoci per la ventiduesima. Buon lavoro.

C’è anche un tizio che vuol salire con un bilanciere sulle spalle. Bho! In passato c’era stato anche un tentativo in bicicletta (Brumotti) e altri con gli sci, ma qui rischiamo la banalità. C’è stato anche chi non c’è arrivato in vetta, ma ha taroccato foto altrui per averne il certificato.

Non ci rimane che augurare buona stagione a tutti sull’Everest.

 

 

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3 Commenti

  1. Il circo Barnum ha chiuso in gennaio 2017.Se ne sta aprendo un altro.I documentari auto -filmati e prodotti avranno come colonna sonora la “Marcia dei gladiatori”

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