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Cave sulle Alpi Apuane: proteste di ambientalisti e imprese in attesa della decisione finale

Cave di marmo a Carrara (Photo courtesy of Wikipedia.org)
Cave di marmo a Carrara (Photo courtesy of Wikipedia.org)

CARRARA – E’ prevista per domani pomeriggio l’approvazione in Consiglio regionale del Piano paesaggistico della Toscana, che deciderà anche il futuro dell’attività estrattiva sulle Alpi Apuane. La bozza uscita giovedì scorso dalla commissione Ambiente prevede lo stop all’apertura di nuove cave, ma consente la riattivazione di quelle dismesse da non oltre venti anni e l’ampliamento di quelle esistenti, anche se a precise condizioni.

Un dietrofront rispetto al piano originale elaborato dall’assessore all’Urbanistica Anna Marson, che inizialmente stabiliva la chiusura di tutte le miniere, e poi in parte ammorbidito dopo le proteste delle imprese estrattive.

Intanto, in attesa della seduta del Consiglio, Italia Nostra ha fatto sapere di aver presentato una denuncia di violazione delle leggi comunitarie all’Unione europea, sollecitandola ad aprire una procedura di infrazione contro la Regione Toscana per la mancata tutela dei siti Rete Natura 2000, delle acque di superficie e carsiche e del principio di precauzione e contro il ministero dell’Ambiente per mancata tutela delle zone di protezione speciali. Tutte violazioni legate alla presenza di diversi siti estrattivi all’interno del Parco delle Alpi Apuane, dal 2011 inserito anche tra i Geoparchi Unesco.

Le possibilità di un miglioramento del Piano in direzione di una maggiore sostenibilità ambientale sono poche. Unico punto su cui il Consiglio potrebbe cedere è il tempo massimo di chiusura della cava per la riattivazione: le consigliere regionali Marta Gazzarri dell’Idv e Monica Sgherri della Federazione della Sinistra e Verdi hanno infatti annunciato emendamenti per ridurre gli anni, passando da 20 a 10.

Le imprese, nonostante le forti concessioni dell’ultima versione approvata il 26 giugno scorso, non sono ancora soddisfatte del documento, tanto da aver indetto una serrata per oggi e domani. “Siamo convinti che l’identità paesaggistica del nostro territorio sia rappresentato dalle stesse cave di marmo senza le quali le Apuane sarebbero montagne come le altre e non lo scenario esclusivo di oggi, culla e risultato dell’agire umano”, scrivono gli industriali di Massa Carrara.

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Un commento

  1. Occorre un piano pluriennale dettagliato di dismissione progressivo delle attività estrattive, di pensionamento e ricollocamento del lavoratori.

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