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"Top di Gamma” al Pizzo Varuna

Pizzo Varuna
Pizzo Varuna

17 Agosto 2012… chiamo Teo: “domani non lavori vero? beh, prepara la ferramenta, passo dopo pranzo a prenderti, oggi andiamo all’Anghileri e domattina SE del Varuna”. Decidiamo in mezz’oretta il da farsi, le previsioni sono ottime (con temperature decisamente alte) e la giornata e mezza di tempo libero va sfruttata. L’idea è quella di dormire al Bivacco Anghileri-Rusconi al Passo del Confinale e di buon ora incamminarsi verso l’attacco della cresta SE del Piz Varuna-3453 metri, l’avamposto più orientale del gruppo del Bernina.

Il Piz Varuna è una di quelle cime un pò dimenticate, normalmente fuori portata “turistica”, e proprio per questo avevo in testa l’idea di far una puntatina proprio in quella zona, da alcuni mesi, soprattutto dopo averne osservato il profilo l’estate prima dalla Cima Fontana. La via “normale”, praticamente un gandone e poco più in cresta, sale sul versante S; la nostra idea era quella di percorrere invece la cresta SE. Gradata PD (tratti di III massimo), è descritta sommariamente come una via di salita alternativa, ma della quale si hanno informazioni decisamente scarse da parte dei primi salitori a inizio secolo. Riusciamo a goderci un fantastico tramonto; nel mentre Teo sfodera un potente paio di occhiali da sole piuttosto datati ma con una lente ottima, il “top di gamma”, dice lui. Scherziamo un pò, cena e a ci infiliamo nei sacchiletto.

Sveglia decisamente presto, voglio esser all’attacco della cresta contemporaneamente ai primi raggi di sole. Tant’è, come da programma, siamo a oltre 3150 metri, già imbragati. Non avendo idea su dove passare esattamente, decido di attaccare il canalino che si presenta a SE e che guarda il versante svizzero. I primi due pseudo tiri (procediamo in conserva lunga, posizionando dove necessario delle protezioni mobili), sono su roccia abbastanza buona ma con un grado un pò più alto del III previsto! Mi faccio assicurare con un mezzobarcaiolo, traverso a sinistra e mi trovo in mezzo al canalino vero e proprio: qui la roccia è quella tipica Malenca, tutto instabile, blocchi staccati e sfasciume generale…non è il granito! Tanto è vero che riesco solo a posizionare un chiodino in una fessura (quella meno ballerina delle altre) e salgo ancora alcuni metri.

Non riesco a togliermi dal centro del colatoio, purtroppo, faccio salire Teo, e ricomincio a salire. Inevitabilmente dobbiamo procedere a micro-tiri, avanzare insieme sarebbe impensabile! Continuando a muovermi con attenzione su cengettine ballerine e placchette esposte, riesco a traversare nuovamente a destra, trovando terreno leggermente più stabile. Ancora un paio di tratti e siamo sulla cresta vera e propria. Tiriamo il fiato un attimo, ragionando sul fatto che “sarà miga n’toc de PD quel li, ghe int tratti de V- (non sarà certo un tratto gradato PD questo, ci sono passi di V-) “…Al contrario, procedendo in cresta, le difficoltà si mantengono sul PD, come indicato, e nonostante lo sfascuime generale, giungiamo in vetta senza particolari difficoltà.

Anche durante la discesa discutiamo del fatto che il tratto iniziale è decisamente più impegnativo del resto della cresta, e iniziam a ipotizzare il fatto che potrebbe esser una sorta di variante rispetto alla via originale.
Confrontandomi anche nei giorni successivi con uno degli autori della guida CAI-TCI del gruppo del Bernina, giungo alla conclusione che potrebbe veramente esser una variante, pur non avendo elementi certi per escludere il fatto che di lì qualcuno fosse già passato, fatta salva la questione della difficoltà incontrata! “Top di gamma”, così decidiamo di battezzare questa  variante alla cresta SE del Piz Varuna, (probabilmente) salita per la prima volta da Mattia Ortelli con Matteo Schenatti il 18-08-2012.

Mattia Ortelli

http://mattiaortelli.wordpress.com

 

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