Alpinismo

Muore Martin Feistl, straordinario artista del ghiaccio. Il ricordo di Simon Gietl

Il ventisettenne scalatore bavarese è caduto scalando in solitaria la parete sud dello Scharnitzspitze, in Austria. Una vita breve ma intensissima, caratterizzata da un’etica rigorosa

Abbiamo trascorso un periodo breve ma molto intenso insieme e già non vedevo l’ora di vivere tante altre avventure insieme. Più e più volte, mi hai colpito con le tue abilità di arrampicata, con il tuo stile puro e l’umorismo unico che mi ha sempre fatto ridere! Il tuo obiettivo era vivere la tua vita con una piccola impronta ecologica. Ci sei riuscito e mi hai affascinato! Martin, la tua impronta nel mio cuore, invece, è enorme! Era, è e rimane il grande onore di aver goduto del tempo insieme a te”. Con queste parole Simon Gietl ha voluto ricordare l’amico e collega Martin Feistl, caduto mentre scalava in solitaria la parete sud dello Scharnitzspitze, nel Tirolo austriaco. 

Feistl stava salendo la via Spitzenstatter-Baldauf, una linea di 270 metri di difficoltà elevate ma ampiamente alla sua portata. Stando a quanto riferito da Alpin.de citando un rapporto della polizia, Feistl ha perso un appiglio su una sezione difficile e strapiombante ed è caduto di 40 metri: “Ha colpito una sporgenza alla base della parete, e la forza dell’impatto lo ha fatto rimbalzare su un nevaio lungo il quale è scivolato per altri 50 metri fino a raggiungere una fascia rocciosa”. Inutili i pur immediati soccorsi di altri scalatori presenti nella zona.

Feistl aveva 27 anni ma era già una stella di prima grandezza nel firmamento degli arrampicatori. Specialista del ghiaccio e delle vie di misto, che apriva utilizzando solo protezioni non permanenti, nel 2020 era stato candidato a un Piolet d’Or per la prima salita (con David Bruder) di Stalingrad, una via di ghiaccio di 1.000 metri nel massiccio austriaco del Karwendel. A soli 20 anni aveva scalato lo Shivling, nell’Himalaya di Garhwal (India), ma in seguito si era concentrato sulle pareti europee anche allo scopo di ridurre l’impatto ambientale delle sue salite. Nell’estate 2023 aveva aperto alcune nuove vie in Groenlandia, dove era arrivato dopo sei settimane di viaggio da Innsbruck, proprio per avere scelto mezzi di trasporto sostenibili.

Lo scorso inverno Feistl aveva aperto con Simon Gietl diverse vie estreme di ghiaccio, tra cui la straordinaria Aura sul Sassolungo.

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