Alpinismo

Nives Meroi, Romano Benet e Peter Hámor costretti a rinunciare allo Yalung Peak

Il maltempo e l’elevatissimo pericolo di valanghe hanno obbligato tre ad abbandonare il progetto di salita. “La spedizione è conclusa”

Il messaggio pubblicato sui social nella serata di ieri da Mária Hámor, sul profilo del marito Peter, racconta la fine di un sogno. Troppi i rischi da affrontare, troppa la neve caduta sull’enorme parete dello Yalung Peak, che Meroi, Benet e Hámor, intendevano scalare.

La magia dell’alpinismo, dove sei solo e devi portare tutto con te. Anche questa volta Peter, Nives e Romano avevano scelto di essere soli, di affrontare in questo modo la montagna”, scrive la Hámor. “Con loro al Campo Base c’erano solo il cuoco e il suo aiutante. La salita era prevista senza ossigeno (non ce l’avevano nemmeno a BC per scopi medici), corde fisse e senza guide in altezza e portatori”.

La stagione primaverile di quest’anno è stata caratterizzata soprattutto dalla quantità di neve caduta, che ha reso tutto molto difficile”, continua il messaggio. “Le nevicate giornaliere, interrotte solo da qualche bella mattinata non promettevano nulla di buono. Nonostante ciò domenica Peter, Nives e Romano hanno deciso di affrontare il muro. Domenica hanno bivaccato a 5.650 metri di quota, Lunedì, hanno proseguito sotto una forte nevicata  e hanno raggiunto un’altezza di 6.100 metri, dove hanno trascorso una notte non proprio piacevole.

Dato che il tempo non stava migliorando e che un ulteriore progresso sarebbe stata ancora più pericolosa, hanno deciso di ridiscendere al Campo Base. Dopo qualche giorno di attesa, oggi (giovedì, ndr) a causa delle condizioni della parete, e delle continue abbondanti nevicate giornaliere, oggi hanno deciso di non continuare e concludere la spedizione”.

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