Camminare nel silenzio sui crinali tra Emilia e Toscana
Lunga escursione verso il Passone, uno dei luoghi più spettacolari dell’Appennino Reggiano. Dove comanda la natura
Montagne del silenzio. Sono sempre più amate e frequentate, anche se chi preferisce questi luoghi continua a fare parte della minoranza dei frequentatori delle terre alte d’inverno. Poco male, andare per sentieri – con ciaspole o ramponcini se necessario – in questa stagione regala sensazioni irripetibili nel resto dell’anno. I pochi escursionisti che si incontrano sono di solito accomunati dalla medesima voglia di pace e di lasciarsi abbracciare dal contesto naturale in assoluta tranquillità.
Nell’alto Appennino Tosco Emiliano, in provincia di Reggio Emilia, sono numerosi i percorsi che consentono tutto questo. Molti si sviluppano intorno all’Alpe di Cusna. Partendo da piccole località poco oltre i 1.000 m di quota si può salire attraverso boschi fino ai crinali appenninici ed avere un’ampia panoramica sia su Toscana che Emilia. Escursioni che anche d’estate si effettuano in un ambiente non molto frequentato, ma nella stagione invernale danno il gusto dell’esplorazione di spazi incontaminati, dove è possibile camminare per un giorno intero senza incontrare altri umani. Un’esperienza ben diversa rispetto a quella offerta dalle superstar del turismo.
L’itinerario: da Civago al Passone
(Dislivello 900 m, tempo A/R 7 ore, difficoltà E)
Il punto di partenza del percorso si trova in località Case di Civago in provincia di Reggio Emilia, a cui si arriva in auto superando l’abitato di Civago. Si consiglia di parcheggiare l’auto in questo luogo che si raggiunge bene anche in caso di innevamento importante: il sentiero inizia da una quota di quasi 1.100 m.
Il segnavia di riferimento è il 605 e si inizia salendo dolcemente di quota nel fondovalle del torrente Dolo.
Dopo circa un chilometro sulla destra si incrocia il sentiero 631A, che rappresenta una possibilità di rientro effettuando un percorso ad anello. Si procede fino al bivio con il segnavia 605 A. Imboccato quest’ultimo si raggiunge il primo dei punti di appoggio sul percorso, il rifugio di San Leonardo al Dolo (1.240 m.) che è posto su un piccolo rialzo in una radura. Da qui guardando verso sud si vedono i versanti che si susseguono salendo di quota coperti da una fitta boscaglia.
Si continua sul sentiero 605A che costeggia da molto vicino il torrente Dolo e lo attraversa varie volte con piccoli ponti. Si sale lentamente di quota muovendoci al fondo della valle immersi nella vegetazione. Oltre ci si ricongiunge al segnavia 605 che sale nel bosco fino ad arrivare la Rifugio Segheria all’Abetina Reale (1.410 m), secondo punto di ristoro. L’Abetina Reale è un’area boschiva di grande fascino caratterizzata da abeti bianchi secolari, abeti rossi, frassini maggiori e macchie di sambuco rosso che si attraversa nella prosecuzione dell’itinerario. Si procede sul sentiero 681 risalendo sul versante destro lo Spicchio Abetia e poi AVP 6 (Alta via dei Parchi) sul tracciato che si fa più tortuoso. Ci si affaccia sulla vallata del torrente Lama, che rimane sulla destra.
Si esce dalla zona boschiva e il panorama inizia ad aprirsi mostrando sulla sinistra la vetta del monte Cipolla (1.959 m) ai cui piedi si giunge passando per il passo di Lama Lite (1.771 m). Oltre il valico si prende il segnavia 615 che a punta verso il Rifugio Cesare Battisti (1.761 m), ultimo punto di appoggio sul percorso.
Oltre il rifugio si prosegue in ambiente aperto e ampio su tratti di crinale appenninico intervallati da pianori. La vista è grandiosa, il monte Cusna con i suoi 2.121 m. domina la scena insieme all’Alpe di Vallestrina e al monte La Piella (2.077 m). Si prosegue fino al Passone a quota 1.857 m, segnalato alla fine di un grande pianoro da una croce a vento le cui canne amplificano e riecheggiano il vento. Il panorama tutto attorno è avvolgente e da qui si può gustare il silenzio e la solitudine di trovarsi immersi in una natura grandiosa.
Si può fare ritorno per lo stesso percorso o in alternativa scendere verso il passo di Vallestrina per effettuare un anello.