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Polo Sud: tragedia sfiorata per Colin O’Brady

L’esploratore statunitense cade in un crepaccio poco dopo la partenza per un tentativo di record in Antartide

“Oggi sono quasi morto”. Il messaggio di Colin O’Brady da un lato è rassicurante (se lo può affermare significa che sta bene), dall’altro racconta di una tragedia sfiorata. L’alpinista ed esploratore statunitense era infatti impegnato nel tentativo di battere il record di velocità in solitaria con gli sci da Hercules Inlet al Polo Sud.

Appena sei chilometri dopo la partenza O ‘Brady è però caduto in un crepaccio: “Ho sfondato un ponte di neve e si è aperto un buco largo un metro”, ha raccontato. “Sono riuscito a incastrarmi tra le pareti di ghiaccio per evitare di cadere troppo in profondità ma continuavo a scivolare verso il fondo. Sono però riuscito a togliermi uno sci e a incastrarmi, acquisendo stabilità. Poi, con tutta l’adrenalina che avevo addosso sono riuscito ad arrampicarmi e a risalire in superficie”. Primo pericolo scampato, ma non era finita. Sebbene in buone condizioni fisiche O’Brady, senza gli sci era impossibilitato a spostarsi.Ero lì sul ghiaccio, tutto solo”, ricorda. “Il tempo era buono, ho montato la tenda e mi ci sono riparato mentre due addetti alla sicurezza dell’Antarctic Logistics & Expeditions venivano a pendermi in motoslitta dal vicino campo di Union Glacier. Uno di loro si è calato nel crepaccio ed è riuscito a recuperare gli sci e il bastoncino di O’Brady, precipitati circa 30 metri sotto la superficie”.

Passato lo spavento, per O’Grady è il momento delle decisioni: ripartire subito o tornare a casa? Conoscendone il carattere l’ipotesi di un nuovo tentativo nell’immediato è tutt’altro che da scartare. Anche  perché in questi stessi giorni un altro esploratore di provata esperienza come Vincent Colliard è impegnato sullo stesso percorso e con le medesime modalità nel tentativo di battere il record del norvegese Christian Eide, che nel 2011 impiegò 24 giorni e un’ora per coprire i 1.160 km che separano Hercules Inlet dal Polo Sud.  Certo, fa un po’ impressione immaginare le distese gelate dell’Antartide alla stregua di un campo di gara,
Ma il gusto della sfida testa a testa a O’Brady, già protagonista di un epico sprint con un altro avventuriero dei poli in occasione della sua traversata dell’Antartide del 2018, non è mai mancato.

 

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