Itinerari

Sulla vetta del Piccolo Dain, in Trentino

Facile ma gratificante escursione a bassa quota con partenza dal Lago di Toblino.

In provincia di Trento in quella che viene definita la valle dei laghi è situato il lago di Toblino. Si tratta di un tranquillo lago di fondovalle posto a 245 m di quota, circondato da un importante canneto e da una vegetazione caratteristica. Per la sua unicità l’area lacustre è tutelata dalla Provincia autonoma di Trento come biotopo per la flora e la fauna che la popolano. In particolare il suo microclima è influenzato da un lato dalle montagne che favoriscono un clima alpino, mentre nel fondovalle il lago e il clima mite gardesano permettono di coltivare specie mediterranee.

Il lago si è formato nel tempo a causa di un’occlusione alluvionale creata dal fiume Sarca. Al centro della riva nord un piccolo promontorio ospita il castello di Toblino eretto in origine nel XII secolo, poi rimodernato dapprima nel Cinquecento da Bernardo Clesio e in seguito da Madruzzo. Attualmente questa struttura ospita un ristorante.

La riva nord del lago offre una passeggiata che partendo dall’abitato di Sarche arriva fino al ponte che lo congiunge al contiguo lago di Santa Massenza. Ma se si è disposti a fare un po’ di fatica esiste un percorso interessante e non molto frequentato che consente di ammirare dall’alto il lago di Toblino e l’intera valle dei laghi da una prospettiva originale: la salita al Monte Garzolet (971 m.), il Piccolo Dain.

Il percorso

(768 m di dislivello, 5.30 ore a/r, E)

Il punto di partenza consigliato è dal paese di Sarche che sorge appena oltre il lago di Toblino. Ci sono molte opportunità di parcheggio nell’abitato: non sarà difficile trovarne uno disponibile. Si parte in direzione del lago di Toblino sulla sponda nord, dove dopo una decina di minuti troviamo sulla destra il bellissimo Maso Toresella e giungiamo sul lungolago.

Per quasi un chilometro si percorre il sentiero che costeggia il lago, a volte su passerelle di legno che superano zone umide e paludose, avanzando in piano fino a giungere al castello di Toblino. Vale la pena fermarsi qualche minuto ad ammirare i cigni che stazionano nei pressi del castello, la vegetazione ricca e il paesaggio che offre scenari incantevoli. I primi 25 minuti di cammino sono trascorsi su un percorso piano, ora è il momento di salire.
Proprio di fronte al castello prendiamo la strada bianca che sale tra una doppia fila di antichi cipressi. In un testo del 1645 si parla già di questo viale in mezzo a cipressi adulti: il che farebbe pensare ad un’età presunta di almeno 4 secoli. Seguiamo la strada e teniamo le indicazioni per il paese di Ranzo.

Dopo poche curve il percorso lascia la costa della montagna e la vista lago per inoltrarsi in una stretta e profonda gola dove il sole fatica ad arrivare ad ogni ora del giorno. Siamo nella forra della Val Busa dove il rio Val Busa scorre alla sinistra della strada che continua a salire. Il percorso del rio è costellato da salti e cascatelle che nelle stagioni ricche d’acqua fanno sentire la voce del torrente amplificata dalle pareti rocciose che lo racchiudono. Anche nei caldi mesi estivi resta un percorso sempre piacevole perché completamente ombreggiato e fresco anche se si svolge a bassa e media quota.

Sulle pareti rocciose a destra del tracciato, praticamente a scendere fin sulla strada stessa, sono numerosissime le vie d’arrampicata su falesie levigate e verticali molto frequentate dai climber.  Ormai giunti a quota 400 metri, dopo circa 20 minuti di cammino nella gola il percorso lascia la forra. Si sale tra qualche piccola casa e una vegetazione sempre abbondante. Si procede per un po’ con una visuale limitata in parte dal bosco e in parte dalla costa della montagna che si ha sulla destra.

Poi quasi inaspettatamente il paesaggio si apre e si arriva al paese di Ranzo a quota 739 m dopo circa 1 ora e mezza dalla partenza: è situato in un grande pianoro dove la vista può spaziare tutto attorno. Questo soleggiato altipiano è delimitato dalle propaggini del monte Goggia da un lato e dalle pareti del Garzolet (anche detto Piccolo Dain) dall’altro.

Prima di entrare in paese si incrocia via del Dossèl che si prende verso sinistra e dopo mezzo chilometro si svolta verso sinistra e si prendono le indicazioni per il Ròcol bar. Oltre il bar la forestale diventa un sentiero ripido verso la cima del piccolo Dain. Giunti ad una radura con una panchina rossa possiamo compiere un anello in quanto vi sono due sentieri che conducono alla vetta. Salendo a sinistra è il percorso più duro, con pendenza spiccata e sentiero a gradoni tra fogliame: molto scivoloso in caso di pioggia ma con il pregio di portarci a costeggiare per un tratto le rocce sommitali del Garzolet. In alternativa si può percorrere il sentiero a destra che conduce comunque in vetta presso il punto d’arrivo della via ferrata Rino Pisetta che sale verticale la parete proprio da Sarche.

Una propaggine di roccia da percorrere con attenzione, attrezzata con cavo di sicurezza in acciaio, funge da passerella naturale verso il vuoto: da qui la vista è notevolissima e spazia su tutta la valle del Sarca. Il lago di Toblino è proprio sotto di noi, guardandolo si ha l’impressione di stare osservando una fotografia aerea. Poco oltre ecco anche il lago di Santa Massenza. Guardando in direzione opposta, verso destra, scorgiamo in lontananza il lago di Garda. Si effettua il ritorno sullo stesso percorso dell’andata.

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