Itinerari

Il giro del Lago Alpe dei Cavalli, in Valle Antrona

Il verde e azzurro delle acque del lago e il colore della vegetazione caratterizzano l’estetica di questa facile escursione in Val d’Ossola

Gita semplice, ma molto panoramica. Può essere ideale per una mezza giornata, o come approccio iniziale per visitare l’Antrona, una valle poco conosciuta, ma con un paesaggio di roccia imponente, con le alte cime che ne delimitano la testata dalla quale si ergono il Pizzo Loranco e il Pizzo Andolla che, con i suoi 3656 metri, è tra le cime più alte dell’intera Ossola, eccettuate naturalmente le vette del vicino Monte Rosa.

L’estetica della valle è caratterizzata dalla presenza dei bacini artificiali costruiti nel periodo dell’industrializzazione dell’Ossola, quando la vita di molti valligiani cambiò radicalmente. Attratti dal lavoro sicuro, abbandonarono molte delle attività tradizionali di pascolo, per lavorare nel settore energetico o, a fondovalle, nelle aziende della bassa valle. Nonostante la presenza delle muraglie grigie delle dighe, la zona conserva aspetti naturali interessanti e molti itinerari di grande pregio paesaggistico, tutelati dal Parco della Valle Antrona.

Gli stessi bacini idroelettrici sono spunto per itinerari tematici e punto di partenza per varie escursioni. L’escursione descritta si svolge nel ramo orografico sinistro, in Val Loranco.
Anche l’altra biforcazione dell’alta valle, la Val Troncone, consente numerose gite ed ascensioni. In questo caso, la maggior parte dei percorsi parte dal bacino artificiale di Camplioccioli, raggiungibile dal Lago di Antrona, formatosi, invece, a seguito di una grande frana che ha bloccato lo scorrere delle acque.

L’Itinerario

Partenza e arrivo: Alpe Cheggio (1500 m)
Dislivello: + 325 m
Tempo: 2 ore
Difficoltà: E
Periodo: da giugno a novembre

Entrati in Valle Antrona, si continua verso la testata fino a dove la strada si biforca. Si continua verso destra, lungo gli stretti tornanti della strada asfaltata che conduce all’Alpe Cheggio, piccolo borgo alpino, con case tipiche in legno e pietra e bella vista sia sul fondovalle, sia sul Pizzo Andolla e sulla Weissmies, poco più lontana, già in territorio svizzero. Questo periplo del lago, a differenza di molti altri di zona, non si svolge a pelo d’acqua, almeno nella prima parte, ma sale verso il lato orografico sinistro. Il ritorno, invece, si snoda sul versante opposto, lungo sentiero limitrofo alla riva orografica destra, dove si può apprezzare la vicinanza con le acque del lago circondato dai larici che, in autunno, mostrano il loro volto più bello. Il percorso fu tracciato intorno agli anni Venti del secolo scorso, per sostituire quello precedente che venne sommerso dalle acque del nuovo invaso. All’Alpe Cheggio, è presente anche il rifugio Città di Novara, raggiungibile in auto.

Ci si dirige verso l’evidente diga del Lago Alpe dei Cavalli (o Lago Cheggio), dove si parcheggia. Si cammina verso la muraglia grigia, preceduta da evidenti cartelli che indicano le varie possibilità escursionistiche e l’itinerario per il giro del lago. Si inizia subito ripidamente, lungo il sentierino, entrando nel bosco di larici. Si sale su erti e stretti tornanti, sino alle baite dell’Alpe Bisi (1626 m; detta anche Alpe Curzello o Curzel, in alcune mappe). Ancora un breve tratto in salita e poi con qualche saliscendi si arriva al ruscello che scende dal piccolo vallone sovrastato dall’Alpe Pasquale (2179 m). Si guada il corso d’acqua e si procede con altri saliscendi, ignorando la deviazione verso l’Alpe Pasquale, fino a quando si trova la discesa a zig zag verso il Lago Cavalli (C27 a), passando dai prati pianeggianti dell’Alpe Gabbio, alla confluenza con il sentiero (C27) che porta al Rifugio Andolla. Suggestiva, da qui, la vista sulle acque del lago e sulla muraglia grigia della diga. Si cammina ora verso sinistra, attraversando il Loranco su agevole ponte per raggiungere la sponda orografica destra del Lago dei Cavalli. Si continua ora, con alcuni saliscendi nel bosco, sempre in vista delle acque del bacino, a volte su tratto di sentiero sopraelevato, a volte più vicino alle rive. Si ignorano alcune diramazioni verso destra (nel senso di marcia), tra le quali quella per il Passo della Forcola, per tornare alla diga che si attraversa per intero tornando al punto di partenza e all’Alpe Cheggio.

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